Termina l’11 Settembre il centro estivo “Karabà” organizzato nel quartiere di Sant’ Eustachio di Salerno dalla Cooperativa Sociale “Insieme” in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eustachio e l’Associazione Sportiva Zona Orientale Rugby Popolare Salerno – Campo 24 Maggio.
Il centro estivo nasce all’interno del progetto “Famiglia” della Cooperativa sociale e dalla necessità di restituire spazi e relazioni a una delle categorie più colpite dalle misure restrittive anti-Covid di questi mesi: le bambine e i bambini e, in particolare, coloro residenti nei quartieri periferici della zona orientale della città.


Fin dai primi momenti del lockdown bambine e bambini sono stati privati di ogni forma di socialità e spazialità. Scuola da remoto, videochiamate e giochi online sono stati gli strumenti relazionali di cui sono state dotate e dotati durante l’emergenza sanitaria. Così, essendo costretti a dover trascorrere tutte le ore del giorno chiusi nelle mura domestiche – in case talvolta troppo piccole per il numero di persone che le abitano e investite da climi di tensione esacerbati dalla generalizzata perdita del lavoro – l’isolamento è diventato ancor più soffocante.
L’obiettivo delle ragazze e dei ragazzi coinvolti in questo percorso pedagogico e di aiuto sociale è la volontà di portare fuori i bambini e le bambine da ambienti domestici compromessi e dalle piattaforme sociali virtuali e accompagnarli nella scoperta di nuove pratiche di relazione, comunicazione ed espressione delle proprie emozioni.
Lettura creativa, alfabetizzazione emotiva, orientering, rugby e riciclo creativo sono i laboratori sperimentati da bambini e bambine del quartiere, ed è all’interno di questi spazi che si (ri)conoscono le necessità e le emotività delle bambine e dei bambini che, troppo spesso, rimangono inascoltate anche dai genitori.
“Se non si aiuta il genitore, non si aiutano neanche i bambini. È attraverso il bambino che si arriva al genitore, all’ambiente familiare in cui ogni giorno il bambino rientra” dice Roberta Sorrentino, educatrice della Cooperativa sociale e del centro estivo. Un progetto che vorrebbe un coinvolgimento diretto delle famiglie all’interno del percorso pedagogico e che punta al superamento di schemi culturali ed emotivi socialmente incorporati e riprodotti all’interno dell’ambiente domestico, aprendosi così a nuove forme di convivenza e comunicazione familiare.
Dal 27 Luglio ogni mattina un gruppo di bambine e bambini attraversa il quartiere Sant’Eustachio di Salerno per incontrarsi nel cortile del campo di rugby popolare “24 Maggio”, che si trasforma in uno spazio in cui si riappropriano di se stessi e della propria socialità. Imparando a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, riscoprendosi al di là delle dinamiche degli spazi periferici che li hanno predeterminati così da capire che le streghe cattive non esistono!

Foto e articolo: © Emanuela Rescigno