Una borsa di studio e un attestato di licenza media a 45 ragazzi di Napoli che hanno recuperato l’anno scolastico dalla bocciatura grazie ad un metodo diverso di apprendimento delle materie. È il cuore del progetto per il Diritto allo Studio Dei Giovani a Rischio E Contro la Dispersione Scolastica finanziato dalla Regione Campania e promosso dal Garante regionale delle Persone Sottoposte a Misure Restrittive della libertà personale, con protagoniste alcune cooperative e associazioni cittadine come “Quartieri Spagnoli’’, “Asso.Gio.Ca.’’ “Figli in Famiglia’’ e “Il Quadrifoglio’’ con sede a Miano in una ex villa confiscata alla criminalità organizzata e teatro questa mattina della premiazione di 11 ragazzi seguiti dalla stessa cooperativa dal dicembre del 2019 al giugno 2020, (con parte delle lezioni seguite in smart working a causa del lockdown dovuto al Coronavirus). I giovani premiati hanno frequentato gli istituti Salvo D’Acquisto, Carafa-Salvemini, e Michelangelo Augusto, scuole aderenti all’iniziativa, prima di abbandonare la scuola o non raggiungendo la promozione. A partecipare alla giornata, tra gli altri, l’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini, l’assessore comunale ai Beni Confiscati Luigi Felaco e il Garante delle Persone Sottoposte a Misure Restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello. Proprio Ciambriello ricorda come «ci siano tanti operatori invisibili che fanno un lavoro egregio come educatori di comunità e maestri di strada. Noi non abbiamo bisogno di testimonianze ma di progettualità. Non mi illudo che tutti i ragazzi proseguano il percorso ma almeno li abbiamo agganciati facendo conseguire loro una borsa di studio e la licenza media». È l’approccio educante verso i ragazzi ciò che fa la differenza nel contrasto alla dispersione scolastica. «Cerchiamo sempre di trovare una chiave di lettura sui loro bisogni e lo facciamo in modo informale cercando di non appesantire le loro frustrazioni nello studio delle materie per loro più difficili, dall’italiano, al francese all’inglese» ricorda Serena Capozzi, coordinatrice del progetto contro la dispersione scolastica.

Le testimonianze dei ragazzi

Ascoltando le parole dei giovani destinatari delle borse di studio, la modalità adottata durante le lezioni ha dato i suoi frutti. «Ammetto che a me non piace andare a scuola, ci sono troppe ore e lo trovo pesante. Ora però grazie a questo progetto mi è venuta voglia di studiare» afferma Publio Mazzi, 14 anni. Discorso simile per un altro dei premiati, Carmine Maietta di 15 anni. «Andavo alla scuola Michelangelo ma non lo trovavo stimolante. Adesso sono più propenso a studiare e mi iscriverò all’alberghiero. Ho imparato anche a comportarmi meglio».

Gli interventi delle autorità

«Contrasto alla dispersione scolastica, investimenti sull’edilizia scolastica perché abbiamo delle scuole che spesso cadono a pezzi è tirocinio lavorativo per i ragazzi. Sono queste le tre gambe su cui deve poggiare l’educazione dei giovani» ribadisce l’assessore regionale Lucia Fortini. Importante anche il luogo della premiazione di parte dei ragazzi destinatari delle borse di studio, l’ex casa confiscata alla criminalità organizzata. «Questi luoghi devono vivere, rappresentano il potere dei segni contro i segni del potere. Sono luoghi di vita e non di morte» sottolinea l’assessore comunale ai Beni Confiscati Luigi Felaco. «Facciamo parte della comunità, progetti con mamme, nonni, giovani. Chiunque può venire qui» ricorda la presidente della cooperativa “Il Quadrifoglio’’, Lidia Longhi.

di Antonio Sabbatino