“Carcere. Idee, proposte, riflessioni”, è il titolo del nuovo libro di Samuele Ciambriello, garante dei detenuti in Campania presentato oggi al Museo Diocesano Donnaregina di Napoli insieme al Cardinale Crescenzio Sepe, al magistrato Nicola Graziano, al presidente del tribunale di Sorveglianza, Adriana Pangia.

Edito da Rogiosi, il titolo del libro è diretto ed immediato “Carcere”, proprio come ripete sempre il suo autore: “Carcere è l’anagramma di cercare. In Italia negli ultimi dieci anni sono stati 28mila ad essere ingiustamente detenuti. Bisogna che ci liberiamo dalla necessità del carcere e ci dirigiamo sulle pene alternative. Il carcere non è la risposta alla sicurezza, l’80% ci ritorna purtroppo. La recidiva ha un alto costo peraltro per lo Stato italiano di ben 150 euro al giorno, converrebbe anche quindi rieducarli”, spiega Ciambriello che poi pone l’attenzione su uno dei temi che gli sta maggiormente a cuore: “Con un avviso pubblico si sono messi a bando 95 posti per educatori, le domande sono state 22mila. Servono più educatori. In tutta Europa esistono le pene, solo in Italia parliamo della pena, non conosciamo altro che il carcere”.

Le parole d’ordine invece per il Cardinale Sepe sono: “Energia, decisione e impegno. Bisogna portare l’attenzione sul tema, anche i familiari meritano serenità, al momento non c’è un’adeguata risposta. Sensibilizzare la popolazione è fondamentale per arrivare in concreto ad un traguardo”.

Nella scenografica e piena sala del museo Donnaregina, il magistrato Nicola Graziano ricorda che “il carcere è una sfida epocale, in termini di solitudine perché ci ricorda il desiderio di amare ed essere amati, la sfida dell’omosessualità e del sesso raccontati anche nel libro di Ciambriello, e la sfida per la distanza mentale più che fisica perché il carcere rappresenta a volte un muro e occorre abbatterlo invece se si vuole attuare uno Stato di diritto”.

Presenti inoltre anche l’editore Rosario Bianco, Annamaria Ziccardi, presidente dell’associazione “Carcere possibile”, don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale ed insieme alle coautrici del libro Anna Bonaiuto, Celestina Frosolone, Anna Malinconico, Dea Demian Pisano. 

di Roberta De Maddi