La costruzione di una piattaforma dal basso che sappia interpretare ed affrontare le esigenze e le varie emergenze – sociali, economiche, della scuola, del diritto all’abitare – esplose in tutta la loro drammaticità in questo periodo di pandemia da Coronavirus. Le reti sociali della città coagulano idee e proposte per «rovesciare il mondo» e lo fanno con un’assemblea pubblica plenaria al bosco di Capodimonte nell’ambito de “Usciamo dagli Schermi’’, percorso intrapreso nelle prime settimane post lockdown per rivendicare il cambiamento radicale del modello scolastico a tutela di alunni e insegnanti.

Quattro i cerchi che rappresentano altrettanti argomenti al centro del dibattito: cerchio scuola; cerchio diritto alla città; cerchio salute, cura e ambiente; cerchio reddito e lavoro. La scelta del parco di via Miano non è un caso perché Capodimonte, afferma Alfonso De Vito della campagna per il diritto all’Abitare di Napoli, «lega il discorso della riappropriazione dell’uso degli spazi verdi pubblici al ragionamento della cura e tutela della salute in questo periodo post pandemia». Infatti, aggiunge, «i tagli alla sanità pubblica hanno dimostrato tutta la loro gravità in questa fase epidemica. Se l’ultimo avamposto sono gli ospedali un’epidemia non potrà mai essere affrontata nel migliore dei modi». Inoltre, chiosa De Vito, «con la campagna del diritto all’abitare abbiamo seguito quasi 600 famiglie per il sostegno al cibo in questo periodo di lockdown. Gli interventi estemporanei non basteranno ad affrontare la crisi sociale che si aprirà nei prossimi mesi a partire dal pagamento degli affitti».

A pagare un prezzo salatissimo in questi mesi di quarantena sono stati e continuano ad essere i bambini e adolescenti. Intrappolati in una didattica a distanza rivelatasi poco efficace perché non giunta a tutti e impossibilitati a viversi gli spazi aperti, come invece successo sabato mattina al bosco, i giovani sono l’emblema del caos di questi tempi. Lo sa bene Roberta Moscarelli della Rete Scuola e Bambini dell’emergenza Covid 19, che ricorda: «Con la didattica a distanza sono emerse tutte le diseguaglianze e quindi ci saremmo aspettati investimenti nella scuola, ambito essenziale come la sanità e il benessere collettivo dei minori. Al contrario la scuola resta all’ultimo banco, lo stanziamento dei fondi è irrisorio che non consentirà una ripresa a settembre in sicurezza dal punto di vista sanitario».

A tal proposito, giovedì 25 giugno alle 18 docenti, insegnanti, genitori si ritroveranno dinanzi la Prefettura per un presidio del Comitato Priorità alla Scuola che si svolgerà in contemporanea in altre 40 città italiane. Prima dell’assemblea tenutasi nel pomeriggio di sabato, spazio proprio ai bambini, protagonisti di una caccia all’aperto organizzata da Chi Rom e Chi no con sede a Scampia. Con una «serie di indizi dislocati all’interno del parco di Capodimonte – spiega Barbara Pierro – l’idea è stata quella di creare i presupposti affinchè gruppi di bimbi si incontrassero con scioglilingua e indovinelli. Si tratta di apprendimento esperienziale».

di Antonio Sabbatino