“La pandemia che stiamo affrontando è un segnale. Uno dei segnali che insieme a tanti altri la Terra ci sta mandando e che dovrebbero farci cambiare direzione. Per dirci che non c’è altro tempo da perdere e che non è possibile rimandare a domani decisioni che, già oggi, appaiono tremendamente in ritardo”. E l’appello che  WWF lancia sul suo sito internet.”Di fronte alla crisi, è venuto il momento di fare scelte innovative per razionalizzare l’uso delle risorse naturali, migliorando i meccanismi di produzione, che devono diventare davvero sostenibili, e i modelli di consumo, che non possono non essere responsabili. È venuto il momento che i sistemi naturali e i servizi che essi offrono all’umanità diventino un patrimonio comune. È venuto il momento di ridurre il “debito naturale” che continuiamo ad accumulare sulle spalle dei nostri figli.
L’emergenza che stiamo vivendo ha reso evidente la necessità di un cambiamento collettivo a cui, tutti insieme siamo chiamati a dare il nostro contributo: tornare al passato non è una opzione percorribile. Scegliere le priorità per la ricostruzione dipende da noi. Queste priorità possono guidare la costruzione della nostra società dopo la crisi, a condizione che noi tutti la prendiamo in consegna:

  • azioni immediate e concrete contro la crisi climatica, per la riduzione dell’inquinamento, per trasporti ed energia sostenibili, per la difesa delle aree naturali ancora integre e restauro degli ecosistemi naturali deteriorati dall’uomo;
  • la difesa del suolo dall’invasione del cemento;
  • l’espulsione dei veleni dall’agricoltura per mettere in sicurezza il cibo che mangiamo e l’acqua che beviamo;
  • la cura per il benessere e la salute delle persone, che vengono prima del profitto;
  • la difesa degli organi vitali del Pianeta, come le foreste e gli oceani, che sono un patrimonio comune dell’umanità;
  • la protezione  della biodiversità animale e vegetale, terrestre e marina che sostiene le nostre esistenze e rende la vita sul pianeta meravigliosa.

La maniera in cui oggi affronteremo questa grave crisi prima sanitaria e poi economica, quello che faranno i governi ma anche le aziende e i cittadini, indicherà la direzione che abbiamo deciso di percorrere e deciderà del nostro destino comune”.