Mancano pochi giorni alla conclusione della campagna per la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare sui beni comuni elaborata a suo tempo dalla Commissione Rodotà. C’è, infatti, tempo fino al 31 luglio per mettere insieme le firme necessarie. L’obiettivo è la modifica del Codice Civile per introdurre la categoria dei beni comuni. Stefano Rodotà fu incaricato nel 2007 di presiedere una Commissione, a cui partecipavano eminenti giuristi, con il compito di redigere uno schema di disegno di legge per la riforma delle norme del Codice Civile in materia di beni pubblici. Le intuizioni della Commissione, interrotta nel 2008 dalla caduta del governo Prodi, possono ora trovare un nuovo spazio di elaborazione nel progetto – lanciato dopo la morte di Rodotà – di una legge di iniziativa popolare a cura del “Comitato Popolare di Difesa dei Beni Comuni, Sociali e Sovrani Stefano Rodotà”.  Ci vogliono 50.000 firme per portare una legge di iniziativa popolare (LIP) in Parlamento. Raccolte di firme sono attive in tutti i Comuni e i cittadini possono recarsi a firmare in orario di apertura. Sul sito generazionifuture.org si possono trovare tutti i dettagli su come e dove firmare, oltre che l’illustrazione del testo – che chiede la modifica del Capo II del Titolo I e III del Codice Civile e la revisione dell’articolo 810 per inserire la categoria dei beni materiali e immateriali e introdurre la distinzione tra beni comuni, beni pubblici, beni privati.

foto © Enrico Genovesi – Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”

di Emanuela Rescigno