Musica e arte. Un binomio perfetto per una serata che cercherà di sensibilizzare alle imperfezioni, alle diversità, alle fragilità intellettive e relazionali, al disagio. Figli e fratelli come tanti, amici di alcuni, ma con una patologia che molto spesso diventa muro, limite, complessità. Ma solo per chi non guarda oltre l’orizzonte del proprio egoismo.
Sabato 18 maggio, alle 20,30 l’associazione l’Aliante sarà la protagonista di “Sconfinare ad arte” un progetto dell’art director, Carolina Carpentieri, negli spazi del salone Automec di via Alcide de Gasperi. Iniziativa che è piaciuta subito ad Annamaria Auricino Santoro presidente dell’associazione Aliante, (che in collaborazione con il general manager di Automec Antonio Del Gaudio) ha organizzato un appuntamento unico nella sua diversità per raccogliere fondi. Ed allora dieci Talenti Speciali, con le loro opere d’arte e le loro performance musicali, con la guida tecnica dell’Equipe di Scisar, con Caterina Pascale per i percorsi di Musicoterapia e Didattica della Musica Speciale e Giovanna Frangiosa per quelli di Art Ability ed Espressione Corporea, daranno vita ad uno spettacolo unico per contenuti e forme.
Un concerto per andare oltre i limiti musicali e una mostra dedicata alla sacralità della forma, del dolore e della donna, che catturerà l’attenzione di quanti saranno ospiti della struttura commerciale trasformata per l’occasione in palcoscenico e vetrina di talenti. L’Arte intesa come contenitore per cambiare e affermarsi sarà impreziosita dalla presenza di due voci, quelle di Anna Lia Perna e Simona Guida, cantanti, artiste e Donne impegnate nella relazione d’aiuto nello staff tecnico di SCISAR e dal contributo di Andrea Fersula Merisi, un artista che esporrà parte di una sua mostra dedicata alla Donna intesa come Madonna.
“Ringrazio quanti fin da subito ci hanno supportati in questo progetto perché -spiega Annamaria Aurcino Santoro, presidente dell’Aliante- noi crediamo nell’inclusione e compartecipazione e nelle idee per sostenere i nostri progetti abilitativi, la diversità è negli occhi di chi guarda, noi che la viviamo come genitori, non ci fermiamo e non ci arrendiamo e crediamo che la sensibilizzazione e il rispetto dell’altro, diversamente abile o meno, passino dal rispetto di sé”.
“Aspetto chi crede nell’Arte – afferma Carolina Carpentieri, supervisore dell’Equipe di SCISAR – come spazio in cui volare alto e come palestra in cui formarsi per essere altro. Alto è dove non pensi di poterti esprimere. Altro è dove non credi di poter arrivare.”