ROMA – In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo interrogarsi sul futuro delle democrazie, sul significato vero della rappresentanza politica e sui diritti delle minoranze di qualunque genere non è questione da poco.
Al contrario si tratta di un approfondimento necessario, dal momento che con il dilagare dei Social e con il boom di un certo tipo di fare informazione militante, c’è chi, sia pure ancora non esplicitamente, mette in discussione il diritto al dissenso e quello alla obiezione di coscienza.
La deriva di questi anni dimostra, invece, che occorre fare tutti gli sforzi possibili per riportare al centro del dibattito politico il buon senso e quei valori che costituiscono il minino comun denominatore di tutti gli italiani, a prescindere dalle posizioni sui singoli problemi da affrontare. “La cassetta degli attrezzi, per riuscire in questo lavoro – ha osservato, non a caso, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel corso del discorso di fine anno – è la nostra Costituzione che ci indica la responsabilità nei confronti della Repubblica e ci sollecita a riconoscerci comunità di vita”.
Ecco, dunque, perché acquista ulteriore valore la scelta dell’Azione cattolica italiana e dell’Istituto “Vittorio Bachelet” di dedicare il tema del XXXIX Convegno Bachelet proprio a “Il futuro delle democrazie”.
L’appuntamento è a Roma presso la Domus Pacis l’8 e il 9 febbraio prossimi. Ad aprire i lavori, alle 15,30 di venerdì 8, il saluto del presidente nazionale di Ac, Matteo Truffelli, e l’introduzione di Gian Candido De Martin, presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto “Vittorio Bachelet”.
A seguire tre relazioni su “Le trasformazioni della cultura e della prassi democratica” affidate a Damiano Palano (Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano), Paolo Pombeni (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), Giuseppe Acocella (Università degli Studi di Napoli “Federico II”). Dopo il dibattito, la Messa alle 19 in memoria di Vittorio Bachelet (sempre presso la Domus Pacis) presieduta da monsignor Gualtiero Sigismondi, Assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana.
La mattina di sabato 9 vedrà la tavola rotonda “Rigenerare le democrazie: condizioni e prospettive” moderata da Danilo Paolini (Avvenire). Interverranno Filippo Pizzolato (Università degli Studi di Padova); Chiara Tintori, politologa, già della redazione di Aggiornamenti Sociali; Fausto Colombo (Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano); Lorenzo Caselli (Università degli Studi di Genova); Gabriella Serra, presidente nazionale femminile della Fuci. Alle 12:30 la consegna del Premio “Vittorio Bachelet” per tesi di laurea edizione 2018.
Il Convegno, giunto alla XXXIX edizione, intende favorire lo studio e il dibattito sui problemi sociali e politici in memoria di Vittorio Bachelet, Presidente dell’Azione Cattolica Italiana ucciso dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980. L’Istituto che porta il suo nome è uno strumento che l’Aci si è data per mantenere viva l’eredità di pensiero e di insegnamento dell’intellettuale cattolico che nella sua vita coltivò con amore la passione per i problemi sociali, giuridici e politici dell’Italia e del mondo.

di Carmine Alboretti