Mare, sole, estate, vacanze. Il pensiero ormai è comune a tutti coloro che non vedono l’ora di distendersi in spiaggia e godersi il meritato relax, ma soprattutto a prendere la tintarella. Peccato che non tutti sappiano quali siano i rischi a cui si va incontro, esponendosi ai raggi solari senza seguire delle semplici regole. Regole che, nella maggior parte dei casi, se non rispettate potrebbero portare a spiacevoli conseguenze come i tumori della pelle. Spazio allora ad un breve vademecum su come proteggersi quando si va al mare e ci si espone al sole, alla ricerca dell’abbronzatura perfetta. «La prima regola – spiega Elvira Moscarella, dermatologa ricercatrice all’Università Vanvitelli di Napoli – è cambiare le abitudini quando si va in spiaggia e di farlo in maniera consapevole. Il consiglio principale, specie per bambini e anziani, è quello di evitare le ore più a rischio di scottatura e ustioni, ossia tra le 12 e le 14, ma anche tra le 12 e le 16. Si tratta delle ore più calde della giornata. Ormai è acclarato che per molti tumori della pelle l’esposizione solare sia una delle cause maggiori. Soprattutto se ci si espone nei mesi estivi e se a farlo sono bambini al di sotto dei 14 anni». Il nemico principale dell’abbronzatura è il melanoma, il più temuto dei tumori della pelle: «ma ci sono anche i cosiddetti tumori epiteliali – aggiunge la specialista – quelli cioè di cui si ammala chi si espone al sole per un tempo di vita prolungato, magari legato al tipo di lavoro, come i contadini. Va detto però che questi non sono mortali, come il melanoma».
Rischi che la maggior parte delle persone non conosce, quando si distende in sdraio per la tintarella. L’abbronzatura è tuttavia il modo con cui il nostro corpo si difende dal sole. Tutto merito della melanina, un pigmento che viene prodotto quando ci esponiamo al sole e che ha il compito di proteggerci dai raggi ultravioletti. Il 5% dei raggi viene riflesso, ma il resto penetra nei tessuti e la luce inizia a riflettersi sulle cellule. Parte dell’energia viene assorbita da queste ultime, mentre quella che rimane passa agli strati sottostanti dell’epidermide. Ed è qui che incontra i melanociti, cellule particolari che producono la melanina. Per il melanoma, considerato potenzialmente il tipo di cancro alla pelle più aggressivo, i fattori di rischio sono noti solo in parte. Alcuni sono legati strettamente alla persona, vale a dire alla predisposizione familiare e alla presenza di nei e lentiggini – soprattutto se numerosi e di grosse dimensioni, dai bordi irregolari, di forma e colore variabile – e il fototipo (occhi, capelli e pelle chiara). Come proteggersi allora? «Bisogna utilizzare, specie per chi ha la carnagione chiara, una crema solare con protezione 50 o, per chi è più scuro, 25-30, che vanno ripetute più volte durante l’esposizione al sole, perché la protezione non dura oltre le due o tre ore». Altro fattore di rischio per il tumore della pelle è l’utilizzo di lampade abbronzanti: «in alcuni Paesi sono addirittura vietate al di sotto dei 18 anni – sottolinea Moscarella – soprattutto perché parliamo di un sole artificiale, che provoca numerosi effetti negativi».

di Giuliana Covella

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui