NAPOLI- Il 18 giugno ricorre la Giornata mondiale del Rifugiato. Come ogni anno Napoli risponde con una serie di appuntamenti per far conoscere il sistema di accoglienza dei migranti e avvicinare la cittadinanza ai cittadini stranieri che contribuiscono alla vita quotidiana della città. Primo appuntamento al  il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università Federico II di Napoli con la presentazione della ricerca condotta all’interno del progetto Dialogue, per la realizzazione di un incubatore di imprese sociali e multiculturali a Napoli. Tra 2010 e 2016 popolazione straniera a Napoli è cresciuta del 63 per cento. Dato relativo principalmente alla regolarizzazione di cittadini già presenti sul territorio e non dovuti a nuovi flussi migratori. L’85 % di queste persone è in età lavorativa (tra i 15 e i 64 anni). Alla ricerca hanno risposto trentotto realtà associative che lavorano a supporto dei migranti sulle cinquantasei presenti a Napoli. I fattori presi in esame dalla ricerca sono le caratteristiche strutturali, organizzative, finanziarie, le relazioni col territorio, le caratteristiche dell’utenza, i servizi offerti, i servizi a supporto della creazione di imprese.
Altro dato interessante che emerge dalla ricerca riguarda i luoghi della città in cui vivono i migranti. La stragrande maggioranza vive nel centro storico per vari fattori quali l’aggregazione, la disponibilità di immobili a prezzi bassi e di affittuari disposti a locare a soggetti stranieri. Dalla ricerca emergono anche i numeri relativi alle imprese straniere. A livello nazionale tra il 2012 e il 2016 sono cresciute del 21,2 per cento. Tra 2016 e 2017 nella Città metropolitana di Napoli si segna un +9,6 per cento soprattutto di cittadini cinesi, bengalesi e marocchini. Crescono le imprese in rosa, soprattutto di donne provenienti dalla Nigeria. I settori dove c’è maggiore crescita imprenditoriale sono il commercio a minuto, i servizi alla persona, il piccolo artigianato, e per i cittadini marocchini molte imprese anche nel comparto dell’edilizia.
Dopo la presentazione della ricerca l’associazione Less ha aperto le porte dei te centri Sprar che gestisce in città a fotografi e appassionati per incontrare i richiedenti asilo e gli operatori delle strutture. Nel corso di questi incontri sarà possibile scattare foto che potranno rientrare nel circuito di una mostra fotografica che sarà allestita ad ottobre nell’ambito di Intrecci, il festival dell’Intercultura e dell’accoglienza di Napoli. Tra gli altri appuntamenti della giornata alle 16 al Centro Sprar di via Pontenuovo si terrà il laboratorio Storie dell’altro Mediterraneo, alle 20nel centro di vico S. Maria Vertecoeli un’esibizione musicale di Migrangels, band italo-migrante, alle 21 il World Food Project Kikana, una cena a base di pietanze iraniane, presso lo Sprar di via del Parco Margherita in collaborazione con la cooperativa Tobili.
 
di Ciro Oliviero

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