migrantiROMA – «L’ennesimo naufragio che si aggiunge a quello che è ormai un bollettino di guerra per un’emergenza umanitaria senza precedenti». È il commento di Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, riferendosi al naufragio avvenuto nella notte a largo delle coste libiche. Secondo quanto riferisce l’agenzia Redattore Sociale, sul barcone affondato nelle vicinanze di Tajoura, a est della capitale, viaggiavano 250 persone, di queste finora ne sono state tratte in salvo solo 26. Le vittime, ancora non confermate, sarebbero dunque oltre duecento. «Quello che è successo è l’ennesima tragedia, dopo quella di sabato a largo dell’Egitto e di venerdì a largo di Malta – dice ancora Sami -. Parliamo ancora di centinaia di vittime. Ad oggi secondo questo triste conteggio che teniamo ogni giorno, abbiamo largamente superato le 2500 vittime, di cui almeno 2200 solo da giugno»
Secondo la portavoce per il Sud Europa dell’Unhcr, la situazione è dunque particolarmente grave e bisogna intervenire su due fronti: «E’ necessario rafforzare e continuare le operazioni di salvataggio ma anche fare un enorme sforzo collettivo in Europa per dare una via sicura per la protezione a queste persone. La maggior parte di essi sono rifugiati e quindi occorre che riescano ad arrivare in Europa senza mettere a rischio la propri vita. Su questi due punti stiamo cercando la collaborazione di tutti gli stati europei e speriamo che questo avvenga in tempi brevissimi perché parliamo di un’emergenza umanitaria senza precedenti»

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui