ROMA – Sono accusati di pirateria i 28 attivisti di Greenpeace e i due giornalisti freelance in custodia cautelare in terra Russa per due mesi. L’equipaggio dell’Arctic Sunrise e i mal capitati sono nelle “mani” dei sovietici dallo scorso 19 settembre, da quando la guardia costiera  ha sequestrato la nave “in missione” per fermare le terribili trivellazioni in Artico. Attualmente si trovano in strutture di  detenzione preventiva dallo scorso 24  settembre, nei pressi  di Murmansk.
« NON SONO PIRATI»  – A sostenerli l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, la guatelmateca Rigoberta Menchu, l’ex presidente del Costa Rica Oscar Arias Sanchez, le pacifiste nordirlandesi Betty Williams e Mairead Maguire, la pacifista statunitense Jody Williams, la liberiana Leymah Gbowee, la yemenita Tawakkol Karman, l’avvocato e pacifista iraniana Shirin Ebadi, l’ex presidente di Timor Est Jose Ramos Horta e l’argentino Adolpho Perez Esquivel. Si tratta di undici premi Nobel che hanno scritto direttamente al Presidente Vladimir lanciando il loro appello affinché possa cadere l’accusa di pirateria nei confronti dei malcapitati. Intanto sono già state raccolte più di un milione di firme per richiedere il rilascio degli attivisti.
PER SAPERNE DI PIU’
il sito di Greenpeace

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