SUDAFRICA- Morti dopo essere stati sottoposti alla circoncisione rituale. Le vittime sono 27, ragazzi tra i 13 i 21 anni. E’ successo in Sudafrica, e adesso il presidente sudafricano Jacob Zuma ha chiesto alla polizia di fare chiarezza sull’accaduto. Decessi che secondo i guaritori tradizionali sarebbero avvenuti per negligenza. Il colonnello della polizia, Leonard Hlathi ha precisato che sono state aperte delle inchieste per omicidio, ma fino ad ora non c’è stato alcun arresto nè capo di accusa.
«NEGLIGENZE» – «Abbiamo avuto 27 morti», ha proseguito la stessa fonte aggiornando il bilancio che in precedenza era fermo a 23, dopo la morte di quattro altri ragazzi nella provincia di Mpumalanga. Le vittime avevano tutte tra i 13 e i 21 anni e hanno tutte perso la vita nelle «scuole di iniziazione» nella stessa provincia del nord-est del Paese. «Abbiamo la prova che ci sono state delle negligenze», ha aggiunto da parte sua Kgoshi Mathiblea Mokoena, capofila dei leader tradizionali della zona. I riti di iniziazione, tipici delle etnie Xhosas, Sothos e Ndebeles, hanno causato centinaia di morti negli ultimi anni in Sudafrica, malgrado gli sforzi delle autorità di cercare di inculcare fondamentali regole di igiene ai guaritori tradizionali.
L’INIZIAZIONE – «Salutiamo l’azione della polizia – ha detto Zuma -, ma chiediamo che sia fatta giustizia e che i responsabili delle morti siano portati davanti ai tribunali». Oltre alla circoncisione, l’iniziazione prevede che i giovani trascorrano diverse settimane nella foresta per insegnare loro i valori del coraggio e della disciplina.

di Redazione Online (corriere.it)

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