mammellaFOGGIA – Vestitini, passeggini, seggioloni. La “Banca del bimbo” accoglie tutti gli oggetti di puericultura in disuso, che non servono più ai bambini ormai cresciuti. Ma che possono essere ancora utili ed indispensabili per altri bimbi, per altre famiglie. Specialmente per i nuclei familiari più indigenti, alle prese con le ristrettezze economiche e la crescente difficoltà di acquistare tutto quello che può servire al piccolo appena nato o in procinto di nascere. Ma la “Banca del bimbo” è innanzitutto un presidio di solidarietà, che punta a sostenete la genitorialità e la capacità delle famiglie, in modo particolare delle mamme, di fare “rete”, di conoscersi, di sapersi prendere cura le une delle altre. Queste le caratteristiche principali del progetto promosso a Foggia dall’associazione Mamme Arcobaleno, che ha beneficiato del finanziamento del Ce.Se.Vo.Ca. (Centro Servizi per il Volontariato di Capitanata) nell’ambito del Bando Promozione 2013.
LO SPORTELLO VIRTUALE – «La “Banca del bimbo” è un progetto nato con l’idea di mettere in contatto le famiglie che hanno bisogno di aiuto, che versano in situazioni economiche disagiate, con quelle che possono donare oggetti di puericultura per crescere i bambini quasi a “costo zero”, riutilizzando materiali che non servono più ma che sono tenuti in buone condizioni – spiega Patrizia Palmieri, presidente dell’associazione Mamme Arcobaleno – . Il nostro sportello virtuale è composto da un data-base in cui inseriamo le offerte e le richieste pervenute. Dopodiché, mettiamo in contatto le famiglie che si incontrano per effettuare lo scambio dei prodotti». Ed è proprio questo uno dei passaggi più importanti della “Banca del bimbo”: l’incontro fra le famiglie, fra le mamme. «Possono incontrarsi dove vogliono: a casa di una di loro o nella sede della nostra associazione. La cosa importante – puntualizza Palmieri – è che si incontrino, che si conoscano, che si scambino esperienze, che si evitino sprechi, che la famiglia che dona sappia dove vanno a finire gli oggetti che ha regalato e a chi. Perché la nostra finalità principale è che si crei una “rete” fra le famiglie, che si avviino gruppi di auto-aiuto».
SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ – Al momento, dunque, la “Banca del bimbo” è uno spazio metafisico, che non esiste al tatto, ma che si crea nel momento dell’incontro fra i nuclei familiari coinvolti. Ma è in cantiere anche il proposito di realizzare un luogo per contenere i tanti prodotti in arrivo. «Attraverso i banchetti in piazza e la vendita delle shopper con il logo dell’associazione – aggiunge Palmieri – vogliamo finanziare l’affitto di un deposito in cui favorire questi scambi e conservare la roba». Anche perché le locandine sull’iniziativa sono state già affisse nelle parrocchie, nei consultori, nei luoghi in cui transitano le persone in fragilità sociale. «E sono già arrivate tante richieste da parte di ragazze che stanno per diventare mamme. Anche perché stiamo rilevando che sono sempre più numerose le famiglie indigenti, che non ce la fanno ad arrivare a fine mese e, quindi, anche ad acquistare oggetti di puericoltura per i loro bambini». Infine, la finalità dell’associazione è profondamente legata a sostenere le genitorialità, soprattutto «dopo il parto, perché troppo spesso le mamme tendono ad isolarsi, a vivere in solitudine e possono avere non pochi problemi. Noi invece – conclude Palmieri – vogliamo agevolare la maternità, prevenire la depressione post parto e aiutare le famiglie a superare disagi economici e psicologici».

di Emiliano Moccia

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui