ospedale-cardarelliLA PROTESTA – Dopo quattro giorni, i dipendenti della centrale 118 del Cardarelli hanno sospeso l’autoconsegna ma non la protesta: da oggi in poi lavoreranno solo su turni ordinari. Su turni da 5 persone, quindi, basta che un’ unità venga a mancare per ritrovarsi in sottonumero, con tutti i disagi che si ripercuoteranno sull’ utenza. Una decisione drastica, ma che arriva dopo il silenzio della Regione Campania, che con un decreto dei giorni scorsi ha programmato il trasferimento della CORE (Centrale Operativa Regionale) e della COT (Centrale Operativa Territoriale) dal Cardarelli all’Asl Na1, un salto nel buio per i dipendenti che, non avvisati del cambiamento, non hanno avuto nemmeno rassicurazioni sul ruolo che andranno a ricoprire.
LA NOTA ALL’ASL NA1- Il trasferimento, secondo voci di corridoio, era in programma già da almeno due anni, ma prima di emettere il decreto non si è consultato nemmeno Rocco Granata, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Cardarelli. In una nota sul “trasferimento competenze della centrale operativa” e “soppressione Centrale Operativa Regionale”, Granata chiarisce di non aver richiesto il trasferimento ma, al tempo stesso, sottolinea che l’Asl deve farsi carico anche della sistemazione logistica, in quanto i locali presso l’Azienda Ospedaliera non sono ritenuti idonei. Un cambio di fronte visto che, dopo le ripetute denunce da parte dei dipendenti, i conseguenti controlli non avevano rilevato anomalie tali da decretare l’inidoneità della struttura.
GESTIONE DEGLI INTERVENTI – In via teorica, i lavoratori della Centrale dovrebbero interfacciarsi con le ambulanze tramite il sistema radio, che permette di comunicare e di conoscere la posizione dell’ambulanza. Successivamente, tramite il sistema informatico, i dipendenti dovrebbero indirizzare la vettura verso l’ospedale dove ci sono posti letto liberi per il ricovero. Nella realtà, invece, non succede nulla di tutto questo. L’unico servizio radio a disposizione è quello interno del Cardarelli, che però copre soltanto Napoli e parte della provincia e non ha il gps. Il servizio radio regionale è una chimera: fu installato (e pagato profumatamente), ma oggi l’apparecchio in centrale è poco più di un costosissimo soprammobile, mentre le attrezzature ci sono solo in un paio di ambulanze, resistite a furti e manomissioni. I dipendenti si interfacciano con gli autisti tramite telefoni cellulari, messi a disposizione dall’Asl; il discorso vale anche per il personale impiegato sugli elicotteri, dove l’uso dei telefonini non sarebbe permesso. Sugli elicotteri, ancora, mancano i verricelli: l’unità può, quindi, intervenire solo dove è possibile l’atterraggio. Il sistema informatico, altra nota dolente: gli ospedali non aggiornano le disponibilità, quindi è impossibile controllare in tempo reale (così come il servizio, anch’esso pagato, prevede) ed indirizzare le ambulanze.
LE ANOMALIE – Le anomalie continuano anche dal punto di vista dell’utenza, quando si tratta di chiamare il 118 per un’emergenza. Se la persona chiama dal telefono fisso la telefonata viene indirizzata alla COT di competenza, oppure a quella Regionale in caso di problemi sulle linee telefoniche. Se invece l’utente chiama dal cellulare, l’allarme       arriva direttamente alla Centrale Regionale. «Bisogna rivedere tutto il sistema del 118, – denuncia Maria Rosaria Rondinella, dirigente medico del CORE, – anche in virtù dei soldi spesi e del diritto alla salute del cittadino. E’ impensabile che, mentre al Nord già si pensa al numero unico per le emergenze, in Campania si vada avanti con un sistema 118 in queste condizioni»

di Nico Falco

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