ROMA. Questa mattina nelle principali stazioni ferroviarie e della metropolitana Greenpeace ha distribuito un facsimile del quotidiano “Metro”, quasi identico all’originale, con notizie a dir poco sorprendenti: i leader politici impegnati nella campagna elettorale che cambiano radicalmente strategia, puntando sulla green economy e promettendo una vera rivoluzione energetica; gli Usa di Obama che raccolgono la sfida dei cambiamenti climatici, la Cina che abbandona le fonti fossili; e, ancora, i cittadini e gli amministratori siciliani in rivolta contro le trivelle petrolifere al largo delle loro coste, l’istituzione di un Tribunale Internazionale per l’Ambiente, un mega parco eolico inaugurato davanti alle coste di Taranto.
«Ecco cosa vorremmo leggere sui giornali- sottolinea Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace-. Ancor più vorremmo denunciare come i temi ambientali siano completamente assenti dalla campagna elettorale e poco trattati, in questo periodo, dai media». Alcune tra le notizie riportate nell’edizione verde di “Metro” sono di pura fantasia, altre non lo sono affatto. Sono veritieri, ad esempio, i dati pubblicati sulla mortalità prematura causata dalle centrali a carbone in Italia (570 casi l’anno), quello sui risparmi garantiti dalle rinnovabili in termini di mancate importazioni di fonti fossili (fino a 10 miliardi di euro l’anno, agli attuali livelli produttivi), quello sul potenziale occupazionale delle fonti pulite. «Da due mesi siamo impegnati a chiedere ai leader politici e ai partiti una risposta a 9 semplici quesiti sul futuro energetico del Paese. Quando parliamo di energia parliamo di un pezzo centrale dell’economia, ma anche di ambiente, salute pubblica, lavoro. Queste stesse domande, insieme a Greenpeace, le hanno poste – su www.IoNonViVoto.org – oltre 50 mila italiani che hanno firmato la nostra petizione» conclude Boraschi.

di Walter Medolla

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