LONDRA.Il Robin Hood azzurro non fa sconti e centra il suo bersaglio. Il portabandiera Oscar De Pellegrin, dopo  tre giorni di gare, ha conquistato l’oro nella gara individuale dell’arco ricurvo W1/W2. L’atleta di Belluno ha sconfitto uno dopo l’altro gli avversari che gli si sono presentati davanti: ultimo, il malese Hasihin Sanawi, superato al termine di un match sempre in bilico per 6-5. Prima di lui, aveva battuto il rappresentante di Taipei Seng per 7-3 in semifinale, il coreano Mg Lee ai quarti e lo statunitense Russell Wolfe per 6-0 agli ottavi.

IL PERCORSO – Piemontese, 49 anni, De Pellegrin porta al culmine a Londra nel migliore dei modi una carriera piena di riconoscimenti alla quale mancava proprio l’oro paralimpico nell’individuale (a Sydney lo aveva raggiunto nella gara a squadre). De Pellegrin, infortunato sul lavoro nel 1984 nell’azienda agricola di famiglia, assistito Inail, ha iniziato la sua carriera sportiva nel tiro a segno (bronzo a Barcellona ’92 e ad Atlanta ’96) per poi passare all’arco a partire da Sydney 2000 (oro a squadre e bronzo individuale). Quarto ad Atene 2004, conquista a Pechino 2008 un bronzo a squadre. Ora, a Londra, da portabandiera, la sesta medaglia, la più prestigiosa: Oscar De Pellegrin è il nuovo campione paralimpico dell’arco ricurvo.

I COMPLIMENTI DAL CSV BELLUNO – Anche il Comitato d’Intesa e il Csv di Belluno festeggiano la medaglia d’oro conquistata da Oscar De Pellegrin alle Paralimpiadi di Londra. Una vittoria per lo sport bellunese, ma anche al mondo del volontariato di cui De Pellegrin è rappresentante di spicco in provincia come presidente dell’Assi, Associazione sociale sportiva invalidi. Ad interpretare i sentimenti di felicità e di stima nei confronti del forte atleta bellunese è il presidente del Comitato d’Intesa–Csv di Belluno Giorgio Zampieri. «E’ gioia, gioia grande e vera. Prima di tutto per lui, per la sua famiglia, per l’Italia,  per noi bellunesi e tutto il volontariato. E’ una straordinaria opportunità aver conosciuto la sua umanità che si fa dono – afferma Zampieri – si è confrontato con se stesso guardando la vita con coraggio senza dare l’ultima parola allo scoraggiamento. Un esempio che vogliamo cogliere perché sarà per tanti aiuto e speranza. Grazie Oscar».

PER SAPERNE DI PIU’
Leggi l’intervista a Oscar De Pellegrin “Sprint finale”

di Luisa Corso

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