NAPOLI. Distese di auto in doppia fila, furgoncini impegnati nello scarico merci, traffico in tilt, fatta salvo la Ztl e poi uno stuolo di pedoni, motorini e bancarelle dove non potrebbero esserci: al centro della strada. È questo l’inferno quotidiano di chi conduce un’ambulanza nel cuore della città. È questa l’esperienza di un pomeriggio passato al fianco di tre volontari della Croce Rossa Italiana in servizio di trasporto, e fortunatamente non emergenza, tra San Giovanni a Teduccio, sede operativa dei soccorritori, e tre ospedali napoletani: Loreto Mare, Pellegrini e Ascalesi. Raggiunti rispettivamente in 5, 15 e 20 minuti in un orario non certo di punta. Dalle 16 alle 16.40.

LORETO OK. Il pronto soccorso di più immediata accessibilità è il Loreto Mare. Grazie alla preferenziale di via Marina il viaggio non incontra praticamente problemi, complice l’orario e il punto di partenza favorevole, San Giovanni appunto, raggiungere il nosocomio è una passeggiata anche senza sirena o lampeggianti. Cinque minuti con un solo disagio per l’ambulanza: il tracciato scivoloso dei binari del tram e motorini, auto e carretti del ferro non autorizzati che infestano la preferenziale senza remore.
IL PELLEGRINI E LE BANCARELLE. Diverso il discorso per l’ospedale Pellegrini. In emergenza ci spiega Carmine, l’autista del mezzo di soccorso, il tempo massimo di trasporto è di sei minuti considerando tutte le tutele,. Di minuti invece, nel nostro servizio di pattuglia, ne impieghiamo 15. Tutto tranquillo fino a via Toledo dove, svoltando per Montesanto comincia l’incubo fatto di auto che tagliano la strada, parcheggi in seconda fila a raffica e, avvicinandoci all’ingresso della metro e quindi all’ospedale, bancarelle e motorini che tra marciapiedi e asfalto costringono i volontari allo straordinario. Per non parlare dei sacchetti di spazzatura e i cartoni ammassati ai lati della strada dai negozianti, ostacolo per i pedoni al pascolo disordinato in massa sulla strada.
L’ASCALESI E GLI ABUSIVI – Disagi cronici per le ambulanze che ogni giorno soccorrono anziani, malati e feriti di una città complessa. Ma ancora pochi in confronto alla difficoltà media incontrata su un percorso tipico, dal cuore dei quartieri popolari verso l’Ascalesi attraverso la preferenziale di corso Umberto. Alle 16.20 il traffico è congestionato a causa di un investimento avvenuto proprio sulla preferenziale. Dopo 10 minuti a lottare contro le auto indisciplinate almeno quanto le moto, la curva verso l’ospedale avviene in uno spazio di manovra di per sé ristretto, reso quasi impraticabile dal parcheggio selvaggio, regolamentato dagli abusivi, che assedia l’ingresso su entrambi i lati della stradina di accesso al pronto soccorso. Resta un pertugio difficile da imboccare con un’ambulanza, a meno di ricorrere a più di una manovra in retromarcia. La differenza tra la vita e la morte per chi necessita di cure urgenti e una guida fluida, senza brusche frenate, come richiesto nei casi comuni di ictus e infarto.

di Sandro Di Domenico

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