ROMA. «I migranti non sono numeri, ma persone che cercano soltanto un luogo dove vivere in pace». Nella seconda domenica del Tempo Ordinario e nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Benedetto XVI all’Angelus ha pregato per questi uomini, donne, bambini, giovani e anziani “protagonisti dell’annuncio del Vangelo” nella società contemporanea.  «Milioni di persone sono coinvolte nel fenomeno delle migrazioni, ma esse non sono numeri! Sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace. Nel mio Messaggio per questa Giornata ho richiamato l’attenzione sul tema “Migrazioni e nuova evangelizzazione”, sottolineando che i migranti sono non soltanto destinatari, ma anche protagonisti dell’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo».
I POLACCHI. Esortando a «comprendere meglio i bisogni dei migranti e dei rifugiati e specialmente il loro desiderio di incontrare Dio» e a pregare per tutti coloro che vivono in terra straniera, Benedetto XVI in particolare ha salutato i rappresentanti delle comunità migranti di Roma,  in preghiera in Piazza San Pietro, e ha benedetto i polacchi «che vivono fuori della patria».
LA PREGHIERA. Benedetto XVI ha quindi dedicato la preghiera mariana dell’Angelus a «tutti gli educatori, specialmente i sacerdoti e i genitori, perché abbiano piena consapevolezza dell’importanza del loro ruolo spirituale, per favorire nei giovani, oltre alla crescita umana, la risposta alla chiamata di Dio». Nei saluti finali in varie lingue, il Papa ha quindi ricordato tra gli altri i ragazzi italiani del catechismo di Segni, accompagnati dal parroco e dagli educatori, i giovani di Le Castella – Isola di Capo Rizzuto, che domenica scorsa hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione, e i professori e gli alunni dell’Istituto di Villafranca de los Barros, in Spagna.
 

di Francesco Gravetti

foto: Stefania Melucci

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