Dalle nigeriane minorenni costrette a prostituirsi a Castel Volturno agli africani schiavi nelle campagne di Calabria, Lazio, Puglia e Basilicata. Dai mendicanti resi storpi ai semafori delle nostre città alle braccianti romene di Ragusa costrette a prestazioni sessuali con i propri datori di lavoro, dai profughi afghani che vivono confinati in inquietanti baraccopoli ai facchini-servi delle cooperative della logistica.  Sono le condizioni più disumane e nascoste nelle quali vivono gli immigrati nel nostro Paese. È “il lato oscuro di un’Italia talvolta egoista e arroccata su se stessa, dove ognuno di noi è complice, diretto o indiretto, delle condizioni più drammatiche in cui vivono i migranti”, spiega il giornalista Jacopo Storni (Redattore Sociale e Corriere Fiorentino), che porta a galla le storie degli immigrati nel suo libro “Sparategli! Nuovi schiavi d’Italia” (Editori Riuniti, 15 euro). Il volume viene presentato a Bologna martedì 22 novembre, alle 18 alla liberia Feltrinelli di piazza Ravegnana. Insieme all’autore inrrverranno l’assessore alle Politiche sociali del comune di Bologna Amelia Frascaroli e il giornalista Mauro Sarti

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