La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori” diceva Johann Sebastian Bach e proprio per riempire di significato l’assordante silenzio di queste interminabili giornate di pandemia globale la musica non può fermarsi ma deve continuare la narrazione del nostro tempo raccontandone la trasformazione, le paure, le aspettative e le speranze. Proprio da questa riflessione nasce L’Effetto il nuovo singolo di Valerio Jovine, disponibile su tutte le piattaforme e da oggi, 15 aprile, con video curato da Raffaele Zappa su YouTube.

Contrariamente a quanto si possa pensare L’Effetto non è stato scritto durante l’emergenza Coronavirus ma la sua genesi risale a qualche mese prima dello scoppio della pandemia quando Jovine – così come tutti gli artisti del mondo – programmava i nuovi progetti da lanciare in questo 2020. Poi il virus ha cambiato in maniera irreversibile le vite di tutti mettendo in pausa anche la musica; il nuovo scenario creatosi ha dato così un nuovo significato a L’Effetto, un brano introspettivo in cui l’ansia, i turbamenti, la paura e la fragilità si rincorrono in un mix di emozioni che non sono però preludio a un crollo.

L’epidemia ci ha dato tempo per pensare – spiega Valerio Jovine – innanzitutto alle nostre fragilità, alla nostra precarietà e al fatto che nessuno basta a sé stesso. È un momento storico di trasformazione che vivo sia dal punto di vista personale che collettivo. Abbiamo la possibilità di ritrovarci come comunità, di riscoprire il valore degli affetti, sono sicuro che quello che sta avvenendo ci cambierà per sempre, ora il segno di questo cambiamento dipenderà da tutti noi, da come ne sapremo uscire e come impareremo a vivere di nuovo”. Le restrizioni introdotte per fronteggiare il Coronavirus hanno letteralmente sconvolto il mondo della musica (ad ancora non sappiamo oggi quando sarà possibile tornare a vedere un concerto), un blocco che ha colpito in maniera durissima un mercato già di per sé fragile. Intorno a me vedo troppa gente senza un sostegno economico, parlo dei precari, dei lavoratori in nero, dei lavoratori atipici, troppa le persone che faticano a mangiare – sottolinea Jovine – anche nel mondo della musica, se non hai fatto almeno 30 concerti certificati e regolarmente pagati nell’ultimo anno non hai diritto al sussidio statale. Per non parlare del problema degli affitti, che riguarda milioni di persone. È in questa fase che dobbiamo riscoprirci comunità, dobbiamo trovare nel mutualismo, nell’aiuto reciproco una nuova genesiDavanti a queste paure dobbiamo sentirci più forti per andare avanti”.

44 anni, Valerio Jovine ha inanellato diversi successi nella sua carriera, dalle hit che hanno segnato una generazione come Napulitan all’esperienza con i 99 Posse, passando per i talent show. Oggi per l’artista è un momento di trasformazione anche personale: “Il senso di cambiamento parte innanzitutto da sé stessi – racconta Valerio – oggi mi sento una persona diversa che guarda il mondo con occhi differenti, forte della mia storia ma anche consapevole che quello che sta avvenendo mi sta rendendo una persona nuova”. Tenendo conto delle restrizioni in vigore, per girare il video de L’Effetto Jovine ha radunato varie professionalità attraverso il suo profilo Facebook riuscendo a produrre e a pubblicare un nuovo contenuto. “Ho preso dall’armadio una vecchissima Nikon – spiega – ho cercato le inquadrature migliori giocando con la luce. Gli attori?! Due neofiti speciali: i miei figli, che si sono prestati al playback. Ho deciso di riprendere anche una scena per me molto intima e che, per chi non mi conoscesse, rimarrà nella storia! Ho deciso di rasarmi i capelli, di togliere il cappellino. È stato un bisogno che ho sentito, uno di quegli elementi di cambiamento che mi ha attraversato in questi mesi”. Il montaggio è stato poi affidato a Raffaele Zarra, giovane videomaker residente a Torino che, dalla quarantena di casa sua, ha montato le clip girate da Valerio; e per la copertina del disco Jovine ha lanciato un contest pubblico, scegliendo tra tutte l’opera di Pasquale CastronuovoL’Effetto doveva uscire proprio adesso, ma posso dire che in questo momento lavoro sui nuovi progetti 24 ore al giorno. Questa nuova condizione di dimensione “casalinga” non mi ha sopraffatto, anzi… mi ha dato la carica per riprendere in mano tutto quello che stavo facendo prima della pandemia, con un impulso nuovo. La musica non si può fermare, la musica deve raccontare quello che stiamo vivendo, deve contribuire a dare un segno al cambiamento. È troppo importante” conclude Jovine.