Un percorso di integrazione sociale e sportiva in cui atleti normodati e con disabilità gareggiano alla pari nelle gare di scherma, oltre ogni possibile differenza. Il progetto “Più Scherma meno schermi’’, istituito dal Club Schermistico Partenopeo con il sostegno della Fondazione Banco di Napoli, ha nel suo nobile intento quello di annullare le distanze, da superare grazie allo sport. Ad ospitare per i prossimi 18 mesi l’iniziativa, presentata questa mattina nella Sala giunta del Comune di Napoli sarà l’istituto Martuscielli di Napoli. Il Ct della Nazionale di Spada Sandro Cuomo ricorda come la «scherma sia stata la prima ad aprire le porte agli atleti paralimpici istituendo campionati italiani. Grazie al contributo della Fondazione Banco di Napoli siamo riusciti ad acquistare delle carrozzine per quegli sportivi che ne avevano bisogno». Il vero intento di “Più Scherma meno schermi’’, aggiunge il Ct Cuomo, «è che tutti i partecipanti, siano essi su carrozzella, ipovedenti o che convivono con altre difficoltà, imparano qualcosa gli uni dagli altri. È questa la strada giusta per l’integrazione». Carmine Mellone, presidente del Comitato Paralimpico Campania (Cic) ricorda come ancora oggi a mancare «siano i brevetti per gli atleti paralimpici. C’è la necessità di formare tecnici competenti». La docente Rossana Pasquino campionessa paralimpica di scherma capace di guadagnarsi la medaglia di bronzo ai mondiali a Cheongjiu in Corea del Sud e poi incoronata campionessa del mondo di sciabola ad Amsterdam e in rampa di lancio per partecipare alle prossime Olimpiadi di Tokyo, è pronta a cimentarsi, qualora fosse necessario, anche nel ruolo di istruttrice. «Se alle gare delle Olimpiadi non dovessero andare bene, sono disposta a passare dall’altra parte e formare gli atleti nell’ambito di questo bellissimo progetto». Dal canto suo l’assessore allo Sport Ciro Borriello (presente anche il presidente della Commissione Sport Carmine Sgambati), sottolinea «la vocazione sportiva della città di Napoli. Dopo le Universiadi stiamo cercando di sfruttare al massimo ciò che di buono hanno lasciato. Bisogna lavorare di più soprattutto nel mondo della disabilità e lo stiamo facendo ma le cose da fare non mancano mai. L’amministrazione comunale vuole mettere a disposizione la propria impiantistica per manifestazioni del genere»

di Antonio Sabbatino