«Il volontariato è una energia irrinunciabile della società, un patrimonio che si riverbera sulle nostre vite, a cominciare da chi ha più bisogno». Così il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha salutato Padova, Capitale europea del Volontariato 2020. Nella “città del Santo” oggi c’è stata la cerimonia di apertura dell’anno che la vedrà protagonista del volontariato europeo, presenti migliaia di ospiti alla Fiera campionaria. Prima del presidente Mattarella sono intervenuti il Sindaco di Padova Sergio Giordani, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, la direttrice del Centro europeo del volontariato (Cev) Gabriella Civico, il presidente del Csv Padova Emanuele Alecci e il presidente di CsvNet Stefano Tabò.
Nel suo applauditissimo discorso Mattarella si è augurato che «questi mesi non si limitino alla celebrazione di esperienze, ma rappresentino una stagione di crescita collettiva italiana». Ha poi fatto riferimento alle tante esperienze storiche del volontariato italiano, citando l’alluvione del 1966 a Firenze e l’impegno degli alpini durante il terremoto del Friuli: «il volontariato è fatto di persone accanto ad altre persone, che vivono e sviluppano il senso di comunità», ma ha anche aggiunto che «la continuità è un tratto essenziale del volontariato, che non intende essere occasionale perché non è solo un’opera riparatrice». Riferendosi al tema della cerimonia, “Ricucire insieme l’Italia”, il Presidente ha aggiunto che «la passione sconfigge l’indifferenza e  il volontariato è votato alla fratellanza e alla pace e guarda all’umanità».
Infine, l’auspicio della piena attuazione della legge sul Terzo Settore, «in modo che possa coinvolgere i protagonisti e favorire la partecipazione di una più vasta platea di cittadini». Parlando ai partecipanti ha detto che «il valore che voi rappresentate e producete è inestimabile», poi si è soffermato sul Servizio civile universale e sul ruolo fondamentale dei giovani. Infine, un ulteriore pensiero per Silvia Romano, la giovane rapita in Kenia mentre svolgeva la sua opera generosa di solidarietà e di pace.

di Francesco Gravetti