La Tienda equosolidale è una piccola bottega del quartiere Vomero che vende prodotti equo-solidali, una forma di commercio che si basa sulla tutela del produttore, del dipendente e del territorio. Da tempo ormai La Tienda è un ritrovo di iniziative improntate al sociale: raccolte di libri per detenuti, eventi culturali e con associazioni che lavorano sui beni confiscati come la cooperativa “Giancarlo Siani” o il “Fondo Rustico Amato Lamberti”. Presso la bottega sono anche stati raccolte coperte per i senzatetto e farmaci da distribuire alle associazioni che si occupano di persone in povertà. Nel pomeriggio di ieri c’è stato un altro evento importante: la Tienda ha ospitato Pietro Ioia, un ex narcotrafficante che ha passato 22 anni della sua vita nelle carceri italiane e spagnole e che da oltre dieci anni si è riscattato diventando un’attivista per i diritti dei detenuti. Ioia nel 2002 ha dato forma ad un’associazione “EX DON” ovvero” ex detenuti napoletani” e ha scritto un libro “La cella zero” in cui ha denunciato i soprusi avvenuti nel carcere di Poggioreale da parte delle guardie carcerarie.  Attualmente è in corso un procedimento giudiziario. Tre mesi fa ha ricevuto da Ilaria Cucchi il “premio diritti umani 2019” e qualche settimana fa è stato nominato da De Magistris “garante cittadino dei detenuti”, carica onorifica che gli permette di interfacciarsi con l’amministrazione penitenziaria delle carceri napoletane. Ecco il motivo dell’incontro presso la bottega, Ioia ha anticipato le iniziative concrete che metterà in atto nel prossimo mese: con il cambio della dirigenza a Poggioreale, lui chiederà l’applicazione dell’art 21 del regolamento penitenziario affinché i detenuti alla fine della pena possano uscire all’esterno per aderire a progetti di utilità sociale. Solleverà le problematiche relative al trattamento sanitario dei detenuti, al sovraffollamento e alle file infinite che sono costretti a fare i parenti: centinaia di persone in fila dalle 6 del mattino alle 4 del pomeriggio. L’obiettivo di Ioia è far sposare metodi più umani.  Tra gli altri progetti è in programma la creazione di una casa editrice in collaborazione con  la Tienda equosolidale  per dare voce ai detenuti. Il primo libro dovrebbe presentare una raccolta di lettere indirizzate proprio a Ioia, che raccolgano denunce e offrano spaccati sulle vite in carcere.

di Lea Cicelyn