Accogliere i vantaggi del riconoscimento dell’impresa culturale, così come introdotto nella legge di Stabilità del 2018, che dà la possibilità di estendere il periodo minimo di affidamento di beni sottratti alla criminalità organizzata a 12 anni, partendo da due punti cardine: il primo, equiparare le politiche culturali a quelle sociali attraverso un preciso intervento normativo. Il secondo, dare attuazione a queste politiche legate al patrimonio culturale e alle attività ad esse connesse destinando somme economiche dedicate. In tal senso, tra le proposte concrete, c’è quella di prevedere un meccanismo di perequazione che consenta di destinare al Sud il 20% degli incentivi previsti. Eccola l’interessante sintesi del confronto sviluppatosi nella due giorni del convegno “La Cultura e il sociale muovono il Sud’’, organizzato in occasione del cinquantennale dell’apertura delle Catacombe di San Gennaro e del decimo anniversario de “La Paranza’’, la cooperativa nata su impulso del parroco del Rione Sanità don Antonio Loffredo composta oggi da ben 40 giovani con la capacità di attrarre turisti provenienti da tutto il mondo e generare un indotto da milioni di euro attraverso la riscoperta di un tesoro dall’inestimabile valore. Nel solo 2019, e l’anno non è ancora finito, le catacombe sono state visitate da ben 150.000 persone. A prendere parte al convegno e ai workshop nelle giornate di lunedì e martedì nella sala conferenze del sito delle Catacombe di via Capodimonte 13 – con l’organizzazione affidata alla Fondazione San Gennaro e alla Fondazione con il Sud in collaborazione con le Università Federico II e Luigi Vanvitelli – esponenti del mondo accademico e della cultura provenienti da diversi territori del Mezzogiorno d’Italia. Tra i partecipanti anche rappresentanti istituzionali come il ministro alle Politiche Giovanili e Sport Vincenzo Spadafora, intervenuto lunedì sera alla Basilica di San Vincenzo alla Sanità nel corso del premio giornalistico “Luciano Donelli-Storie di Vita e di Riscatto’’, dedicato ad un illustre esponente della Dc napoletana ed abitante della Sanità. A ricevere i riconoscimenti per i lavori d’inchiesta svolti, i giornalisti Antonio Musella di Fanpage e Walter Medolla del Corriere del Mezzogiorno e Comunicare il Sociale. Ad esibirsi, nel corso della serata, anche l’orchestra giovanile Sanitansamble del maestro Paolo Acunzo. Pregno di complimenti il messaggio inviato lunedì ad apertura dei lavori dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Rivolgo il mio vivo apprezzamento a quanti sono oramai da anni impegnati nella promozione e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale del Rione Sanità di Napoli – le parole del Capo dello Stato – Iniziative come questa, grazie anche ai giovani che in esse operano, servono ad alimentare i sentimenti più nobili di sviluppo solidale e coeso a contrasto delle divisioni, della violenza e delle discriminazioni”. Grande soddisfazione per don Antonio Loffredo che a cuore aperto dice: «Quest’esperienza de “La Paranza’’ mi sta lasciando una grande umanità. Siamo solo all’inizio di un cammino di cambiamento culturale che non è possibile realizzare in poco tempo, ci vuole tempo. Nelle varie periferie della città il modello del Rione Sanità si può riproporre». Don Antonio, poi si lascia andare ad una riflessione: «Chi opera nel mondo della cultura e del terzo settore spesso riesce a guardare cosa accade prima della politica». «Dieci anni fa avrei parlato delle cose fatte, ma dopo quanto realizzato in 10 anni è meglio parlare delle cose da fare. Qui è aumentato anche il senso civico, cosa non da poco» è il ragionamento del presidente della Fondazione con il Sud Carlo Borgomeo. Secondo il cardinale Sepe, lunedì in visita alle Catacombe, «è bello che si discuta di progetti non che si istituiranno domani ma che già sono in corso, propiziando una ristrutturazione dell’ambiente umano». Per il ministro Spadafora non solo la partecipazione al premio Dorelli lunedì sera, ma anche una visita ai giovani atleti della palestra di boxe insieme al questore di Napoli Alessandro Giuliano, al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, all’assessore ai Giovani Alessandra Clemente e al presidente della III Municipalità Ivo Poggiani. Il ministro per lo Sport, omaggiato dalla cooperativa “La Paranza’’ di una piccola statuetta di San Gennaro con la testa alzata («nonostante il suo destino» ricorda Vincenzo Porzio membro de “La Paranza’’) assicura come, «insieme ai tecnici», si stia «lavorando al bando Sport e Periferie (già esistente, ereditato dal passato, ed è un’ottima cosa) grazie al quale ogni anno vengono destinati circa 70 milioni di euro per impianti sportivi o impianti similari sui territori». Spadafora poi aggiunge entrando nel dettaglio: «Nel rispetto delle norme e motivando l’urgenza per alcune realtà culturali, io sto cercando di capire se è possibile fare delle convenzioni, scegliendo alcune aree in tutt’Italia, dando direttamente i fondi ai Comuni». 

di Antonio Sabbatino