Giovedì 13 giugno alle ore 11.00 sarà inaugurata a Santa Fede Liberata la mostra L’Altra Fede organizzata dalla Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli a cura dei professori Raquel Aversano, Rosaria Iazzetta e Pasquale Pennacchio, realizzata dagli allievi della scuola. Nel 1611 l’opera assistenziale in atto allo Stabile di Santa Fede Liberata definiva il suo ruolo quale “dare ricovero di quelle donne le quali si levano dalle occasioni di pericolo, di peccato, e procurare loro il sollievo ed il bene delle loro anime in quella maniera che i governatori parrà…” Dal 1766 in poi, varie opere di assistenza e uso sociale, si sono susseguite fino alla straordinaria condivisione pubblica che oggi è attiva nella struttura.
Il restauro mai ultimato, mischiatosi alla manutenzione ordinaria di un popolo sempre connesso alla condivisione come stato sociale di appartenenza, e di status di libertà collettiva e mai individuale, ha reso questo luogo, ideale alla sperimentazione e la messa in prova di forme e concetti che crescono, a pochi metri, nella scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
In questo momento storico, in cui la visione delle fattezze creative, è costretta a ridimensionarsi secondo pratiche di rivendicazione di “sistemi” e non di rappresentazioni soggettive, sedici stanze e due spazi particolari, nel complesso di Santa Fede Liberata, diventano supremi stati di condivisione e piccoli palchi, nella quale dar voce, al pensiero evolutivo e sociale di giovani scultori.
Un esempio pratico delle affezioni sempre vive, in cui è necessario esprimersi con volumi, piuttosto che con la sola scrittura, con esperienze concettuali strutturate, più che con le sole parole.
Se da un lato, il coraggio sprigionato, è frutto della fatica per il realizzo di tali volumi, dall’altro, il sentimento generato da tali visioni, ne compensa lo spirito, come prassi di adeguamento alle mancate dinamiche nel sociale, che questa città e i contesti contemporanei comportano.
E allora, se la fede, quella da sempre praticata nei luoghi sacri o profani dove la socialità era a tratti vera o a tratti fittizia, con l’altra fede, quella dell’arte, potremmo radicalmente definirci, un’entità devota, rivolta al miglioramento dell’esistenza collettiva e all’affermazione di uno stato di bellezza che non intende sostituirsi alla natura, ma diventare un’estensione reale, della pratica qualitativa dell’uso delle mani nella creazione, e della messa a frutto della coscienza, come strumento di forza lavoro, in continua evoluzione e partecipazione. Opere in mostra  Angelo Amato, Francesca Arduino, Giuseppina Eleonora Autiero, Clarissa Baldassarri, Simona Balzamo, Chiara Bassi Andrea Berardi, Vincenzo Blumetti, Maria Cammarota, Alessia Canelli, Francesco Capasso,Vito Chianca, Miriam Coppola, Angelo D’Angelo, Martina Dell’Aversano, Francesco Di Meola, Raffaele Di Lorenzo, Carmela De Falco, Teresa De Rienzo, Gaetano Fabozzi, Liang Feng Gennaro, Helena Garcia, Teresa Gargiulo, Tania Gennarelli, Martina Guarino, Gu Haotian Matteo, Carmine Carlo Maffei, Luca Mannara, Tammaro Menale, Francesca Moretti, Annamaria Natale, Lorena Ortells, Rita Passarelli, Mariano Pesce, Rosanna Pezzella, Giuseppe Pisacane, Rosa Riga, Alessia Russano, Antonio Salzano, Mariacira Somma, Umberto Tarallo, Gianluigi Trotta, Giorgio Wembagher, Zhang Yutong Olivia, Sun Yi Renato