Rifiuti, Amianto e Smog sul ciglio delle Strade.

Raccolta differenziata, rispetto per l’ambiente? Proprio no.
Basta fare pochi chilometri ed uscire dal centro città per rendersi conto delle situazioni drammatiche in cui versano zone limitrofe a Napoli. Basta, ad esempio, andare a fare un giro dalle parti dei grandi centri commerciali come Ikea, Leroy Merlin, Decathlon, e spingersi magari fino ad Afragola, Casalnuovo, Caivano, per vedere le condizioni disastrose in cui l’asse mediano versa.
Nel normale traffico di auto, camion e moto che attraversano la statale, sembra che tutto ciò che ci sia intorno sia diventato il normale fluire delle cose. Ma come si può sopportare tutto questo senza storcere il naso e restare letteralmente allibiti per ciò che si vede e all’olfatto si sente?
Nei pressi del grande colosso Ikea, centro commerciale di mobili, poco vicino al cimitero di Afragola, si assiste ad uno spettacolo senza precedenti. Lì vive stabilmente da anni una comunità rom, con case fatte con tetti di eternit, con dei numeri dipinti a mano all’ingresso, con le loro auto parcheggiate fuori ciascuna abitazione, circondati da cumuli di rifiuti che sovrastano anche la campagna circostante. I panni che lavano, le coperte, i vestiti, sono messi ad asciugare sui guard rail della carreggiata della statale. Con tan- to di mollette per non farli volare via, proprio come se fossero i loro balconi personali. I bambini, che hanno la sfortuna di abitare lì, giocano con tanto di musica in sottofondo che proviene dalle catapecchie in cui vivono, in mezzo a cumuli di rifiuti. I bimbi giocano a pallone, e le bimbe portano piccoli passeggini come fossero delle piccole mamme in miniatura. Nonostante la forte puzza sembrano essere sorridenti e divertirsi. E tutt’intorno il degrado più assoluto, respirano il fumo tossico dei loro stessi rifiuti che bruciano mattina e sera costantemente tra lo scorrere del traffico e la campagna coltivata. Dal terreno salgono piccoli fumi di rifiuti bruciati ore prima che si spengono lentamente.
Con l’auto si procede più avanti, si passa davanti il cimitero di Afragola, si prosegue per delle campagne coltivate, si continua fino ad arrivare nei pressi del Rione Salicelle a Caivano, e lì, proprio sull’asse mediano ci sono zone deserte. Lande desolate dove i camion vanno a sversare qualunque tipo di rifiuto. Rifiuti abbandonati nel silenzio della strada, con scenari spettrali e a tratti inquietanti. Da materassi, ad immondizia varia, persino cassette intere di frutta e verdura vengo- no rovesciate senza pietà sulla strada. Lì, nel centro della carreggiata, dove le auto sono costrette a fare lo slalom tra i rifiuti. Alcuni tratti dell’Asse mediano sono completamente abbandonati, perfino le auto sembrano voler evitare di passare per quei tratti. C’è un calesse che ogni tanto attraversa una delle tante rotonde. Lo stesso calesse che tra mezzogiorno e le due passa più o meno ogni giorno per quella stessa rotonda dell’asse. L’odore è talmente acre e talmente forte che a stento si riesce a respirare senza che gli occhi inizino a lacrimare. Il livello dell’immondizia, dei sacchetti abbandonati e accatastati, è talmente alto da essere più alto del guard rail stesso. La terra delle campagne coltivate viene concimata ogni giorno da rifiuti di ogni sorta e genere.
Tubi, eternit, sacchetti, plastiche. Di tutto e di più.
Tutte zone abitate non molto distante, alcune case hanno persino il vialetto d’ingresso bloccato dai rifiuti. Da questi guard rail ricolmi di immondizia, c’è il Vesuvio che a stento fa capolino da lontano e che sembra essere quasi uno spettatore silente di cotanto scempio.

> di Roberta De Maddi