NAPOLI- Mare o montagna? Italia o Europa? Al di là della destinazione quest’anno è arrivato il momento  di  puntare  dritti alla sostenibilità e vediamo come. Prima di tutto: che cosa vuol dire essere un turista sostenibile? Secondo la definizione data dalla World Tourism Organisation  nel 2001 “Il turismo sostenibile soddisfa le esigenze dei turisti presenti e delle regioni ospitanti proteggendo e favorendo le opportunità per quelli futuri”. Si tratta quindi di un equilibrio tra la protezione dell’ambiente, dell’integrità culturale, l’incontro con le esigenze della popolazione che ospita, i benefici economici e anche la ricerca di giustizia sociale. Ma quali sono le azioni concrete in cui deve impegnarsi un viaggiatore che aspira ad essere sostenibile? Prima di tutto ci sono tre aspetti fondamentali da considerare quando si viaggia: l’utilizzo dell’acqua, lo smaltimento dei rifiuti e l’uso delle energie. Scegliere strutture eco-sostenibili, riconoscibili tramite certificazioni ed etichette come Eco-Label o Travelife, potrebbe essere una garanzia. Bisogna infatti puntare ad albergatori che scelgano energie alternative, dal fotovoltaico, al geotermico, all’eolico. TripAdivsor è molto utile per rintracciare questo genere di strutture dove vige la legge delle “3E” che garantisce pari peso alla componente economica, etica e ambientale. Queste strutture presentano edifici in cui i consumi elettrici sono ridotti grazie al doppio affaccio di ogni stanza, che permette di ottimizzare l’illuminazione e il riscaldamento naturale. I consumi idrici sono abbattuti grazie al sistema di rubinetti e docce a tempo. Viene eseguita una rigorosa raccolta differenziata e qualsiasi prodotto acquistato è locale, biologico o proveniente dal commercio solidale. Se poi ragioniamo in termini di sharing economy sicuramente scegliere di soggiornare in appartamento è più ecosostenibile che stare in hotel. Maurizio Davolio, presidente dell’Associazione Turismo Responsabile, ci racconta il turismo sostenibile e contribuisce a darci qualche dritta prima di partire quest’estate : « Ci deve essere un comportamento corretto sia da parte di chi ospita che da parte di chi è ospitato. Chi viaggia dovrebbe sicuramente preferire i mezzi di trasporto non a motore, il trekking, muoversi a piedi, in bicicletta, in canoa o vela. Se si devono fare acquisti è preferibile che siano prodotti del luogo e artigianato locale. La nostra associazione è nata ventuno anni fa, all’epoca non si parlava di turismo responsabile, si cominciava a parlare solo di turismo sostenibile, non c’era sensibilità rispetto alla tematica, mentre oggi in tutti i documenti dell’organizzazione mondiale del turismo o dell’Unione Europea viene citato il turismo responsabile e sostenibile. Oggi chi vuol fare investimenti non può non dare importanza alle linee guida che dispongono della sostenibilità».

di Lea Cicelyn