NAPOLI – Sono le mura domestiche il teatro principale dove si consumano più delitti, in particolare le violenze di genere. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per raccontare le storie di chi è riuscito a sfuggire ad un compagno violento o chi invece è stata vittima e ora non ha più voce, fino a domenica nelle città della fascia vesuviana costiera si susseguono dibattiti, incontri e marce.
DIRE NO – Mercoledì a Sorrento all’interno del Teatro Tasso l’incontro dal titolo “Il coraggio di dire no”. Al centro della mattinata, la storia di Franca Viola, la ragazza che nella Sicilia degli anni ‘60, rifiutò il “matrimonio riparatore” con il suo rapitore e violentatore. La manifestazione è organizzata dagli assessorati alle Pari Opportunità dei Comuni di Sorrento, Massa Lubrense, e vedrà la partecipazione dei giornalisti Titti Marrone e Carlo Gambalonga. La storia di Franca Viola è uno spaccato interessante della nostra storia recente. Secondo la morale del tempo, una ragazza uscita da una simile vicenda avrebbe dovuto necessariamente sposare il suo rapitore, salvando il suo onore e quello familiare.
Un articolo, il 544 del nostro codice penale, ammetteva la possibilità di estinguere il reato di violenza carnale, se fosse stato seguito dal matrimonio riparatore contratto tra l’accusato e la persona offesa. Franca rifiutò, denunciò il suo rapitore ed affrontò un processo che fece scalpore in Italia.
L’articolo fu abrogato con la legge 442 emanata il 5 agosto 1981 a sedici anni dal rapimento di Franca Viola e solamente nel 1996 lo stupro sarà legalmente riconosciuto in Italia non più come un reato “contro la morale”, bensì come un reato “contro la persona”.
Nel corso della mattinata, proiettato anche il cortometraggio della regista Marta Savina, “Viola, Franca” presentato in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival di New York nell’aprile 2017 e candidato come miglior corto al David di Donatello 2017.
SCARPETTE ROSSE – Fino a domenica 25 novembre tutti gli esercizi commerciali della Penisola Sorrentina esporranno nelle loro vetrine un paio di “scarpette rosse”, le Zapatos Rojos diventate ormai il simbolo della lotta alla violenza contro le donne.
Nella vicina Castellammare le iniziative sono partite ieri grazie alla partecipazione di associazioni cittadine tra cui il Cif (centro italiano femminile) centro antiviolenza Stabia Donna, e dell’assessorato alle politiche sociali. All’interno del Circolo della Legalità di Corso Garibaldi a partire dalle 17,30 sarà allestita la mostra “I mille voti del femminicidio” dedicata alle circa 1500 donne che sono state uccise negli ultimi dieci anni da chi “un tempo diceva di amarle”. La mostra curata dal Cif e dal suo presidente Fiorella Girace, è aperta fino al 4 dicembre tutti i giorni. Tra gli ospiti del dibattito invece ci saranno il manager dell’Asl NA3sud Antonietta Costantini, che ha voluto fortemente l’adozione del “manuale operativo” per il personale di medicina d’urgenza del pronto soccorso, delle divisioni di ostetricia e ginecologia, di pediatria, formati per mettere in atto le misure necessarie per accogliere le donne vittime di violenze ed i loro figli. Presenti anche il primo dirigente del Commissariato di Castellammare Vincenzo Gioia ed il giudice per le indagini preliminari Giovanni De Angelis che spiegheranno i passi in avanti che sono stati fatti per le violenze di genere.
Non è tutto perché l’assessorato alle politiche sociali diretto da Antonella Esposito con la collaborazione dell’assessorato all’istruzione e del centro antiviolenza Stabia Donna, ha organizzato l’evento “Parole, Note e Sport”, che sarà così articolato: sabato 24 novembre tra le ore 16.30 e le ore 18.30 presso il Palazzetto del Mare si terrà un incontro-dibattito sul tema alla presenza della scuola e delle istituzioni, a cui seguirà una rappresentazione del liceo musicale Francesco Severi. Domenica 25 novembre alle ore 10.00 andrà in scena invece la “Passeggiata contro la violenza sulle donne”, che prenderà il via dalla CassaArmonica e sarà aperta a tutti i cittadini. Sarà allestito domenica mattina, nei pressi della Cassa Armonica, uno stand per la vendita di bulbi e piantine e il ricavato sarà devoluto alle utenti del centro antiviolenza che versano in condizioni economiche disagiate.
LA MOSTRA –  Torre del Greco invece farà tappa la mostra dedicata alle decennali battaglie delle donne contro la violenza di genere a cura di Luisa Festa dal titolo “Fotografia di una storia, 1968-2018 femminismo e movimenti delle donne a Napoli e in Campania”. Si tratta di una mostra itinerante partita lo scorso marzo dal consiglio regionale della Campania e che in occasione della settimana dedicata alla donna sarà allestita presso ‘La Stecca Molini Meridionali Marzoli’ della città corallina. “La mostra è stata promossa dal consiglio regionale della Campania unitamente alla Consulta per la Condizione delle donne, la Commissione per le Pari Opportunità e l’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne. Ho scelto – commenta la consigliera regionale del Partito Democratico Loredana Raia, impegnata in prima linea nel contrasto al fenomeno della violenza di Genere, con una legge regionale che porta la sua firma – proprio la settimana di eventi dedicati al contrasto alla violenza per allestire la mostra a Torre del Greco. La storia delle battaglie delle donne campane serva come monito per ricordare ai nostri ragazzi da dove siamo partiti, ma quanto c’è ancora da fare affinché fatti come quelli accaduti in questi giorni ad Avellino non si ripetano più”.
La settimana terminerà con l’evento previsto per il 26 novembre dal titolo “Donne e Diritti: quali conquiste?”, al quale parteciperanno la presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, l’Assessore alle Pari Opportunità della Campania Chiara Marciani, la manager dell’Asl Napoli 3 Sud Antonietta Costantini, la Presidente dell’Associazione “Mai più violenza infinità” Virginia Ciaravolo e la farmacista cosmetologa esperta di medicina ed estetica sociale Myriam Mazza.
 

di Fiorangela d’Amora