NAPOLI – Il sole non è altissimo, ma il caldo di fine primavera si fa sentire tutto. In campo i ragazzi stanno disputando un’amichevole: corrono, sudano, ridono, si sporcano. Sono felici, perché adesso hanno uno spazio tutto per loro, per crescere e divertirsi in modo sano. Siamo a Barra, nella periferia est di Napoli: qui il pomeriggio del 21 maggio è stato inaugurato il primo campo da rugby del quartiere, nato in un terreno comunale confinante con la Scuola Secondaria di Primo Grado “Francesco Solimena”, abbandonato per lungo tempo, tra sterpaglie e rifiuti. L’iniziativa è frutto del protocollo d’intesa siglato tre anni fa dal Comune di Napoli, dalla Scuola “Solimena” e dall’Associazione Polisportiva Partenope, che ha preso in carico la bonifica e la riqualificazione dell’area. «È stato fatto il primo passo, per poi cercare di consolidare lo spazio e mantenerlo efficiente; non è semplice, però l’assessore allo Sport Ciro Borriello è riuscito a far intervenire nella sponsorizzazione la ditta Marrone, che nelle ultime due settimane ha lavorato per ripristinare il terreno rovinato dalle forti piogge che ci sono state – ha detto il presidente della Partenope Rugby Junior, Dario Calapai –. Noi come Partenope ci occuperemo del suo mantenimento e lo terremo vivo attraverso l’organizzazione di corsi di rugby e la pianificazione di partite per le categorie che sono omologabili per tale dimensione. Con la cooperativa Il Tappeto di Iqbal stiamo già portando avanti il progetto Inlubal, che si fa qui». L’obiettivo è renderlo un polo di aggregazione per tutti i giovanissimi di Barra e delle zone vicine: «Questa iniziativa ha un significato molto forte per la nostra scuola e per il territorio, perché oggi qui ci sono anche gli alunni degli istituti “Sarria-Monti” di San Giovanni a Teduccio e “Melloni” di Portici – ha aggiunto Monica Marasco, dirigente scolastico della “Solimena” –. Recuperare un terreno abbandonato vuol dire innanzitutto creare opportunità per i ragazzi: il rugby è uno sport molto importante perché insegna a rispettare le regole ed è anche condivisione». La rivalità, infatti, finisce con la partita e al termine dell’incontro, durante il cosiddetto ‘terzo tempo’, i rugbisti vanno tutti a bordo campo per un momento di convivialità insieme agli avversari.
Il sindaco Luigi de Magistris, presente all’inaugurazione, ha parlato di «un bel lavoro di squadra», che ha consentito di «restituire un luogo che era una discarica al quartiere affinché tutti adesso lo possano difendere. In questa città lo sport non è solo il calcio: soprattutto nei luoghi di sofferenza c’è tanta domanda di sport e tanta domanda di spazi dove poter vivere».
Giovani rugbisti crescono – Il rugby alla “Solimena” è arrivato grazie a Salvatore De Stefano, insegnante di educazione fisica e rugbista della vecchia guardia della Partenope. È stata sua l’idea di dare una nuova vita a quello spazio abbandonato e il professore l’ha portata avanti con tenacia, per anni, fino a vederla finalmente realizzata. Con i suoi studenti, a cui da tempo cerca di trasmettere l’amore per questo sport, De Stefano ha formato una squadra che si allena con lui due volte a settimana: «Adesso sono coinvolti una trentina di ragazzi, ma possono diventare molti di più perché il rubgy è aperto a tutti – ha spiegato –. Loro rispondono bene, sono entusiasti; alcuni hanno iniziato in questa scuola e adesso giocano con la Partenope. Oggi pomeriggio sono qui, per allenare i più giovani».

di Paola Ciaramella

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