foto soundNAPOLI- «Per l’impegno, la coerenza e il coraggio nell’azione sociale e politica contro la violenza e l’ingiustizia» E’ con questa motivazione, che Daniele Sanzone, leader del gruppo musicale A’67, ha ricevuto il prestigioso “Premio Borsellino 2014”.  Un riconoscimento importante, che va a ricompensare la sua ultima fatica, come sempre, fatta di denuncia sociale con la particolarità che stavolta, non si ascolta, ma legge. Stiamo parlando del suo saggio “Camorra sound – ‘O sistema nella canzone popolare napoletana tra giustificazioni, esaltazioni e condanna”, grazie al quale, il vocalist della rock band, si è distinto anche come scrittore.  «Il libro-spiega Sanzone- è un’inchiesta diacronica che parte dagli anni Settanta sino ad arrivare a oggi per capire come e quando la camorra è entrata nella canzone popolare napoletana». Un’indagine accurata e documentata, durata 3 anni, che ripercorre cronologicamente la storia e il rapporto tra camorra e musica.  Ma non solo. Camorra Sound, si propone anche come momento di critica e riflessione, che parte dalla necessità dell’autore di trovare una risposta “alla grave amnesia della cosiddetta musica “impegnata” napoletana nei confronti del dramma della criminalità organizzata”. «É stato un onore –dichiara il cantante- ricevere il Premio Nazionale Paolo Borsellino dalle mani del Sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, figlio del giudice Emilio Alessandrini assassinato negli anni ’70. Un premio che ho voluto dedicare a Davide Bifolco e in generale a chi resiste e cerca di vívere una “vita normale”, schiacciato da una parte dall’assenza dello Stato e dall’altra dalla presenza de ‘o Sistema».

di Carmela Cassese

 

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