VOCALROMA- Per far fronte alla crisi economica e alla crescente disoccupazione giovanile, l’Unione europea ha stabilito per il periodo 2014 – 2020  un piano di lotta alla disoccupazione giovanile, delineato con il programma Youth Guarantee. In tutta l’Unione europea i NEET (not in employment, education or training) sono 7, 5 milioni ovvero il 12, 9% dei giovani europei. In Italia giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non  studiano e non seguono corsi di formazione è di circa 2 milioni, ovvero 22,7% della popolazione e il dato cresce a 3,2 milioni se si considerano anche i giovani fino a 34 anni. La maggior parte di loro vive nel Mezzogiorno dove l’incidenza raggiunge il picco del 30,9%, contro il 16,1% del Centro-Nord, evidenziando le maggiori criticità cui sono esposti i giovani residenti nel meridione. La regione Campania, che presenta il tasso di presenza giovanile più alto in Italia, è tra le regioni più colpite dal fenomeno.
Appare chiara la necessità di sviluppare nuove strategie d’inclusione. Come indica la raccomandazione del Consiglio d’Europa del 20 dicembre del 2012, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013 in attuazione alla legge Fornero di riforma del mercato del lavoro (legge n. 92/2012), la strategia deve essere quella di investire sui giovani, conferire loro maggiori responsabilità mediante il riconoscimento delle abilità acquisite con strumenti di Educazione Non formale ed il riconoscimento appieno di tali conoscenze.
In questa cornice si inserisce il Progetto V.O.C.A.L. – Validation Of Competencies And non formal/informal Learningdell’associazione Amesci, co-finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani (ANG) nell’ambito del Programma “Gioventù in Azione” (azione 5.1). ll progetto nasce con l’intento di attuare la strategia Europa 2020 per una crescita inclusiva, intelligente, sostenibile e solidale: l’obiettivo generale è quello di favorire il dialogo tra i giovani e le istituzioni al fine di definire nuovi strumenti che permettano il riconoscimento delle competenze acquisite in ambiti diversi da quelli dell’educazione formale come ad esempio le attività di volontariato.
A tal fine nei giorni Amesci ha dato il via ad una consultazione on line rivolta ai giovani che hanno vissuto esperienze di volontariato con lo scopo di raccogliere, attraverso un questionario elaborato da esperti e professori universitari, informazioni sull’incidenza della partecipazione ad un progetto di volontariato a livello nazionale e internazionale nella ricerca di un impiego da parte dei giovani con particolare riferimento all’esperienza di Servizio Civile Nazionale e Servizio Volontario Europeo.
di Va.Re.

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