images (7)NAPOLI. È stato sottoscritto, presso il Centro Giustizia Minorile della Campania, il protocollo d’intesa per l’accertamento dell’età di minori stranieri non accompagnati (MSNA).  La verifica dell’età anagrafica risulta spesso particolarmente difficile per le forze dell’ordine e per le autorità giudiziarie nel caso di fermo di ragazzi stranieri privi di documenti. A causa della mancanza di strumenti e processi che possano accertare l’età, minorenni vengono processati come maggiorenni e viceversa. L’obiettivo delle istituzioni, degli enti e delle associazioni che hanno dato vita al protocollo è evitare che errori del genere si verifichino e per tutelare i diritti internazionali dell’infanzia: un minore processato come fosse maggiorenne è un ragazzo a cui è stato violato un diritto fondamentale. La sottoscrizione del protocollo è stata definita come un atto di civiltà perché permette l’attuazione di un diritto.  Per adesso il protocollo sottoscritto vale solo sul territorio del comune di Napoli, ma l’obiettivo è quello di diffonderlo in tutta la penisola attraverso le istituzioni, gli enti e le associazioni che hanno contribuito alla nascita e che si faranno carico anche della divulgazione. Durante la cerimonia svoltasi ieri è emerso un altro problema che si riscontra spesso è che questi adolescenti che vengono fermati spesso sono vittime di violenze. Ancora una volta Napoli è capofila in Italia con l’istituzione di uno sportello di ascolto all’interno del Centro Giustizia Minorile della Campania per vittime di abusi.
IL PROCESSO PER L’ACCERTAMENTO DELL’ETA’. Il protocollo, nato dopo due lunghi anni di lavoro, prevede alcuni principi fondamentali: l’esigenza di una valutazione multidisciplinare, svolta da un pediatra, che integri la valutazione della maturazione ossea e l’esame fisico; l’individuazione del metodo Tanner-Whitehouse 3 (TW3) come il metodo di analisi dell’rx mano-polso che presenta minor variabilità; l’esigenza che sia indicato il margine di errore sul referto; il principio della presunzione della minore età in caso di dubbio; l’esigenza di prevedere, nel percorso di accertamento, un colloquio da svolgersi con il presunto minore, nel rispetto del diritto alla partecipazione del minore di cui all’art. 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; il ricorso, in via prioritaria, a strutture sanitarie pubbliche dotate di personale in possesso di competenze adeguate.
I FIRMATARI. Tra i firmatari, il Sindaco del Comune di Napoli, On Luigi De Magistris, i Procuratori della Repubblica, rispettivamente presso la Corte d’appello del Tribunale, il Tribunale di Napoli, il Tribunale per i Minorenni di Napoli, dott. Vittorio Martusciello, dott. Giovanni Colangelo, dott. Roberto Gentile, il Direttore del Centro Giustizia Minorile della Campania, dott. Giuseppe Centomani, la Direttrice dell’A.O.R.N. Santobono Pausilipon, dott.ssa Anna Maria Minicucci, i vertici delle Forze dell’Ordine locali, tra cui il dott. Luigi Merolla, per la Questura di Napoli, Col. t. ISSMI Marco Minicucci, per il Comando provinciale dei Carabinieri di Napoli, il Generale B. Salvatore Tatta, per il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, il dott. Attilio Auricchio, per la Polizia Municipale di Napoli; firmeranno inoltre la dott.ssa Elena de Filippo, per la Cooperativa sociale Dedalus, l’Avv. Mario Covelli, per l’Associazione La Bacchetta magica, l’Avv. Stefania Pisciotta, per la Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale della Campania e la Dott.ssa Margherita Dini Ciacci, per l’Unicef Campania.

di Norma Gaetani

 

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