L'Aquila_eathquake_prefetturaROMA – Una relazione dell’eurodeputato danese Soren Sondergaard per la Commissione del Parlamento Europeo che controlla il bilancio dell’Unione mette sotto i riflettori gli sprechi dell’Italia coi fondi europei per la ricostruzione in Abruzzo.
SONDERGAARD – «I soldi inviati dalla Ue dopo il terremoto dell’Aquila non sono stati spesi secondo le regole e la normativa. Questo ha significato meno abitazioni ricostruite e meno persone aiutate. Per di più quello che è stato fatto, è stato pagato troppo. Già secondo lo studio della corte dei conti i prezzi della ricostruzione eccedono il mercato del 158%», ha spiegato il danese a “Radio 24”, aggiungendo: «Chiediamo che la Commissione Europea fornisca informazioni complete e indaghi. Se non lo farà, incorrerà nelle nostre severe critiche…»
LA RELAZIONE – Dalla relazione di Sondergaard emergono accuse molto pesanti: il 42 per cento degli edifici è stato realizzato con i soldi dei contribuenti europei (e non con quelli del governo italiano), solo il calcestruzzo è stato pagato 4 milioni di euro in più del previsto. E 21 milioni in più i pilastri dei palazzi. Nel dossier si censura anche il silenzio dell’Europa. Il dossier sarà discusso al Parlamento europeo giovedì 7 novembre ed è stato presentato questa mattina, in anteprima all’Aquila, nelle sale del consiglio regionale. Si tratta della sintesi di una lunga indagine condotta in Abruzzo dallo stesso Sondergaard insieme al suo collaboratore Roberto Galtieri portata avanti proprio con lo scopo di capire dove erano finiti gli stanziamenti comunitari dopo la potentissima scossa di quella notte, che fece trecentonove morti e decine di migliaia di sfollati.
Il deputato danese e il suo collaboratore italiana sono arrivati all’Aquila l’8 ottobre del 2010. Poi hanno cominciato a investigare mese dopo mese, fino a ultimare questo report che giovedì prossimo dovrà vagliare il Parlamento di Bruxelles.

di Francesco Gravetti

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