ROMA – «Alcuni dei paesaggi più spettacolari del mondo, insieme agli animali e alle persone che li abitano, sono messi a rischio ogni giorno da un’unica grave minaccia: i combustibili fossili». Il Wwf internazionale ha individuato in tutto il mondo sei icone di natura minacciate da petrolio, carbone e gas, come il Gran Lago degli Orsi in Canada, l’isola di Palawan nelle Filippine e, come specie, i narvali, la tartaruga verde e la balena grigia. Tra esse c’è anche l’isola siciliana di Pantelleria, minacciata dai progetti per la costruzione di piattaforme petrolifere, per scongiurare i quali il Wwf Italia ha avviato quest’estate la campagna ‘Sicilia: il petrolio mi sta stretto’ con l’obiettivo di creare una nuova area protetta a Pantelleria, l’unica isola del Canale di Sicilia a non essere tutelata. La campagna contro le trivelle diventa quindi internazionale e lancia un ultimo appello a firmare: fino a giovedì si può dire no al petrolio nel Canale di Sicilia e unirsi al coro di Luca Zingaretti, dei velisti della Sagola Biotrading che stanno regatando intorno alla Sicilia per la Rolex Cup Middle Sea Race portando i messaggi della campagna, e dei 35.000 italiani che hanno già firmato la petizione su www.wwf.it/ilpetroliomistastretto.
MIDULLA – «Nel mondo si stanno facendo investimenti su larga scala nel settore dell’energia rinnovabile, ma occorre fare di più. I governi e le istituzioni finanziarie continuano ad investire in progetti di petrolio e gas, che rappresentano una minaccia per habitat incontaminati, specie selvatiche in pericolo di estinzione e comunità umane di tutto il mondo, oltre a contribuire ai cambiamenti climatici- commenta Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e energia del Wwf Italia- sia attraverso il riscaldamento globale che l’estrazione e l’esportazione di carbone e prodotti petroliferi, i combustibili fossili stanno mettendo a rischio l’esistenza di alcune delle meraviglie naturali più spettacolari del mondo, distruggendo ambienti incontaminati».
Agenzia Dire (www.dire.it)