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ITALIA > TANZANIA: la partenza! / IL DIARIO

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Traversata Tanzania TANZANIA – La partenza della traversata della Tanzania è stata accolta come speravamo.
Il seguito e l’entusiasmo verso l’iniziativa suscitato in Italia hanno raggiunto diffuso la loro eco in Tanzania e questo ci da una marcia in più per tutti i prossimi giorni!
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Dall’Italia non ci eravamo resi conto di quanta attenzione e quanta aspettativa viene riposta su questo evento che in Tanzania ne ha dell’eccezionale e sono soprattutto i beneficiari che hanno già partecipato al progetto LESS IS MORE che più di tutti ci incoraggiano: Andrew, David, Barack e le mamme del gruppo Kinamama ci hanno ripetuto più e più volte come la loro vita è cambiata e ci chiedono di portare anche la loro testimonianza, insieme al nostro messaggio a tutti quelli che lungo il tragitto incontreremo.
Giornalisti, rappresentanti delle istituzioni, beneficiari e persone comuni, chiunque, guarda alla nostra carovana con seria curiosità e fiducia.
Da quando siamo arrivati si sono susseguiti incontri ufficiali e meno formali e all’Ambasciata Italiana di Dar es Salaam non avevo mai visti tanti giornalisti che nei prossimi giorni ci seguiranno.
Attorno a Norberto e alla sua handbike tutti si avvicinano incuriositi…le handbike tanzaniane sono costruite alla buona, a volte di legno, assemblate alla meno peggio…l’importante è potersi muovere in autonomia fra le strade della capitale africana, fra bajaj, auto, camion, dalla dalla e moto che sfrecciano senza ordine.
A Dar es Salaam siamo rimasti solo un paio di giorni, per poterci preparare e organizzare e…iniziare a renderci conto che davvero l’inizio è arrivato!
Regoliamo le bici, il tandem, l’handbike di Norberto, prepariamo tabelle di marcia e ascoltiamo le previsioni meteo per capire cosa ci aspetta lungo il cammino.
Decidiamo di partire di notte per Matembwe, da dove inizieremo a pedalare, in una Dar es Salaam già trafficata, lungo la strada rossa, l’unica asfaltata che porta dalla capitale al sud, che attraversa il parco nazionale del Mikumi, la valle dei baobab, villaggi composti da solo qualche capanna.
Respiriamo tutti la stessa atmosfera: eccitazione, adrenalina, responsabilità delle aspettative di tutti, l’accoglienza di un mondo che sembrava aspettarci.

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