_LAMPEDUSAAGRIGENTO- Che Lampedusa sia meta di migranti provenienti dai paesi africani martoriati dalle guerre civili e dalla mancanza di cibo non è una novità, eppure ogni anno, nel periodo estivo, si dichiara la stato di emergenza. Gli sbarchi sono appena iniziati, ma già si parla di sovraffollamento dei centri di asilo. Laurens Jolles, delegato dell’agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) per l’Europa Meridionale, è stato piuttosto forte nell’affrontare la questione: «Quello che sta succedendo adesso non è una situazione fuori dal comune. Io non parlerei né di un’emergenza nazionale, né ancora di un’emergenza a Lampedusa. Però è un po’ difficile spiegare come mai ogni anno in questo periodo ci si trova impreparati, io direi quasi con le braghe per terra». L’isola si trova ogni anno nell’occhio del ciclone, ma secondo il delegato il problema nasce  dall’organizzazione del sistema di asilo italiano e non solo di Lampedusa. La piccola isola siciliana non ha la possibilità di accogliere, per adesso, più di 250 persone contemporaneamente a causa dell’incendio che ha devastato il centro di accoglienza che aveva una capienza di più di 800 persone. Gli sbarchi recenti hanno fatto salire il numero di rifugiati a mille e questo è un numero che per Lampedusa va al di là di ogni possibilità. Poiché l’isola dovrebbe essere considerata non come un centro di asilo permanente, ma come solo un centro di prima accoglienza, secondo Laurens Jolles «dovrebbe esserci un sistema collaudato che preveda due cose: una disponibilità maggiore di posti sull’isola per fare sì che non ci sia un’emergenza ogni volta che arrivano più di 250 persone e un meccanismo di trasferimenti rapidi, nel giro di 48 ore, di quelli che arrivano». Infatti uno dei problemi maggiori è il trasferimento dei rifugiati: tra il 15 e il 18 giugno sono state trasferite solo 150 persone delle mille presenti sul territorio. Il problema nasce dalla mancanza di un sufficiente numero di posti nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo): i centri di asilo a lungo termine che l’Italia mette a disposizione sono circa un terzo di quelli necessari e anche i 2mila posti in più che si verranno a creare non saranno sufficienti, il sistema di asilo italiano ha bisogno di un totale di 10mila posti per evitare ancora altre emergenze sbarchi, secondo le stime del delegato Unhcr, invece secondo Valeria Carlini, responsabile della Comunicazione del Cir, sono 20mila i posti necessari, per poter considerare chiusa la questione.
Laurens Jolles non ha, però, dimenticato di elogiare i lampedusiani nel loro continuo impegno: «Ho un rispetto enorme per i cittadini di Lampedusa che in tutti questi anni hanno dimostrato una grande civiltà, tolleranza, umanità – dice – Pochi avrebbero fatto quello che hanno fatto loro, però devono anche vedere che ci sono i trasferimenti rapidi delle persone che arrivano sull’isola».

di N.G.

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