ROMA- In una famiglia numerosa la busta paga del genitori si prosciugain media, entro 18 giorni. Questo quanto emerge da un sondaggio on-line lanciato dall’ “associazione nazionale famiglie numerose” (Anfn).
I DATI EMERSI- Alla domanda: «la busta paga che riceviamo ogni mese si vuota dopo quanti giorni?» il 17,66% delle famiglie ha risposto «entro i primi dieci giorni», il 39,42% «tra gli 11 ed i 20 giorni», il 12,63% «tra i 21 ed i 29 giorni» e il 30,29% «dopo trenta giorni ed anche oltre». Facendo due conti, quindi, la busta paga in 57 nuclei extralarge su 100 basta per poco più di metà mese. Al sondaggio, pubblicato sul sito ufficiale dell’associazione, hanno risposto circa 1512 famiglie con quattro o più figli. «I risultati del sondaggio – spiega Giuseppe Butturini, docente di storia della Chiesa all’ateneo di Padova,da pochi giorni alla guida dell’associazione – non ci sorprendono più di tanto. Già nel 2011 l’Istat rilevava come il “rischio di povertà o esclusione sociale” aumentava con il crescere del numero dei componenti di una famiglia: quindici mesi fa il rischio povertà coinvolgeva 21 coppie su cento, se senza figli e quasi 42 coppie su cento se con tre o più figli. Non abbiamo dati ufficiali riferiti al 2012, ma la percezione è che la forbice si sia ulteriormente allargata». Alla domanda «come riuscite a sopravvivere a questa crisi?»  il 51,09% delle famiglie numerose ha risposto «lavorando di più o facendo più rinunce», il 23.36% «ricorrendo ai risparmi» (che però si stanno assottigliando sempre di più) e il 25.55% «solo grazie ad aiuti economici esterni: di genitori, di figli più grandi ormai autonomi, di parenti ed amici».
LE PROBLEMATICHE- «Sono sempre più numerose le famiglie disperatche si rivolgono alla nostra associazione- spiega Rosaria Masìa, responsabile del progetto di solidarietà Aiutiamoci- perché hanno perso un lavoro o perché, pur avendone uno, fanno fatica a garantire un piatto in tavola, pagare le utenze domestiche o onorare un mutuo della casa» L’ Anfn, a tal proposito,cerca di fornire validi ausili, distribuendo alle famiglie in difficoltà circa 1/5 del bilancio che entra in associazione dalle quote dei soci, da contributi volontari (generosi quelli di due fondazioni private). Centinaia i pacchi spesa distribuiti alle famiglie numerose in difficoltà, grazie anche al Banco Alimentare. «La richiesta di aiuto – precisa Rosaria Masìa – è filtrata dalle famiglie delegate del territorio, che si recano nelle case, prestando ascolto, portando speranza e conforto». Chiaro è l’appello di di Alessandra Soprana, direttore dell’ osservatorio politico dell’ associazione, direttore dell’ osservatorio politico dell’ associazione,  lanciato ai politici del nostro Paese, : «mentre i politici litigano già prima dell’insediamento del nuovo parlamento la gente che li ha eletti soffre la fame. Facciano in fretta a formare un governo, per affrontare la crisi economica, riconoscendo alle famiglie i sacrifici sostenuti fino ad oggi».

di Sabrina Rufolo

 

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