BRUXELLES. «Noi italiani ‘invisibili’ vogliamo votare per essere rappresentati». La dichiarazione, risalente a circa dieci giorni fa, è a firma di Wainer Molteni, fondatore di Clochard alla Riscossa. L’intervento  focalizzava l’attenzione sulla condizione dei senza fissa dimora e il loro diritto al voto. Sull’argomento ritorna, a distanza, il vicepresidente vicario del Parlamento europeo Gianni Pittella :«Oggi più di 20 mila cittadini italiani non hanno diritto al voto, sono invisibili, non possono esprimere la propria opinione liberamente. Sono i clochard che abitano le nostre città, cittadini senza cittadinanza perchè  senza una casa, senza un lavoro e senza documenti. Condivido questa battaglia con i Clochard alla Riscossa, il primo sindacato dei senza fissa dimora, un esempio di rappresentanza degli ultimi. Come sottolinea Wainer Molteni, quando vieni sfrattato da casa, ti viene congelata la residenza, ti scadono i documenti e se non puoi rinnovarli, perdi i tuoi diritti: innanzitutto il diritto di voto. Dobbiamo fare in modo che a tutti i cittadini vengano garantiti i fondamentali diritti costituzionali, a partire dal diritto di voto. Impedire ad oltre 20 mila italiani di esprimere il proprio voto non è degno di un paese civile. Insieme a Wainer Molteni chiedo che il Governo, le amministrazioni locali e tutte le forze politiche in campo si mobilitino in fretta per risolvere questo problema».

di Walter Medolla

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