NAPOLI- «Il bando è attualmente chiuso, si sta ragionando se riaprirlo e, nel caso, si dovrà sicuramente procedere con controlli e verifiche, anche per spezzare questa catena di tensioni che sono spesso poi un modo di rivendicare con prevaricazione e violenza». L’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Severino Nappi, mette un punto sulla questione del bando Primimpresa Oss, al centro di polemiche dopo che alcuni aspiranti Oss (operatori socio-sanitari) avevano denunciato presunte irregolarità nelle graduatorie.
L’EXCURSUS- Ripercorrendo la storia del bando, dalla nascita alle prime work experience già in corso, l’Assessore ha spiegato il meccanismo che porta infine alle graduatorie: gli aventi diritto (in possesso di una qualifica di Oss) sono raccolti in liste gestite dall’Arlas (Agenzia per il Lavoro e l’Istruzione) in graduatorie nelle quali si tiene conto dei requisiti “soliti” dei bandi pubblici (quindi anzianità di iscrizione al collocamento, età anagrafica, eventuale stato di disagio) e di eventuali corsi di aggiornamento post-qualifica. Da queste liste, poi, l’azienda ospedaliera che ha aderito al bando può attingere liberamente. «L’azienda è libera di utilizzare qualunque criterio, ha assoluta libertà di selezionare come si ritiene le persone, – ha specificato Nappi, – gli strumenti di selezione sono affidati quindi soprattutto all’azienda che ospita l’esperienza lavorativa». Nei giorni scorsi il caso era scoppiato in seguito ad un presidio che si era tenuto presso l’Azienda dei Colli (Monaldi-Cto-Cotugno) ad opera di un gruppo di aspiranti Oss, che denunciavano presunte irregolarità nella scelta delle persone che avrebbero di lì a poco cominciato la work experience presso quell’azienda. Secondo i portavoce dei Cobas, ci sarebbero state irregolarità nelle visite mediche (esami non eseguiti in presenza di personale medico) e nella compilazione delle graduatorie, dove compaiono (così come è accaduto per altre aziende ospedaliere relativamente allo stesso bando) persone con un’età “poco compatibile” con una esperienza di tirocinio. Dopo il presidio, il direttore generale dell’Azienda dei Colli, Antonio Giordano, aveva deciso di fermare per alcuni giorni (fino al 14 gennaio) le visite mediche e inviato relativa comunicazione all’Assessorato.
LA PROTESTA. Intanto, nella mattinata di martedì, gli Oss in protesta hanno effettuato un altro presidio presso l’Arlas, chiedendo trasparenza nelle graduatore e che vengano effettuati i dovuti controlli per evitare il rischio di liste pilotate. «Dobbiamo trovare meccanismi sempre più oggettivi e automatici, – conclude l’Assessore, – in questo caso l’affidare totalmente e ancora in modo più chiaro a parametri di discrezionalità da parte dell’Azienda dove si svolgono le attività può essere un ulteriore strumento per consentire che finalmente entri nel dna di questa città il fatto che le cose debbano seguire regole e criteri oggettivi nei quali non ci deve essere spazio per nessuno per scorciatoie».

di Nico Falco

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