NAPOLI. Il rigore dell’inverno e quello della crisi. La soglia di povertà in aumento catastrofico e i tagli alla spesa sociale: a Napoli, all’emergenza bambini sotto la soglia della povertà (gravissimo allarme di Save the children) si aggiunge quella dei senza tetto. Per questo interviene il Comune con una misura di emergenza che prevede cento nuovi posti letto.
METRO’ APERTI – Oltre cento posti letto in più per i clochard di Napoli in aggiunta ai 400 già esistenti e stazioni della metropolitana (Vanvitelli, Museo e Piazza Dante) aperte fino alle sei del mattino.
Sono le iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale di Napoli per venire incontro all’emergenza dei senza fissa dimora (1500), un numero destinato ad aumentare qualora non dovessero essere prorogati gli sfratti esecutivi in atto. In tal caso a gennaio potrebbero diventare 2500 le persone senza un alloggio.
DOVE – I cento nuovi posti saranno distribuiti tra il dormitorio pubblico di Via de Blasiis (30 posti) con la Croce Rossa Italiana che fornirà due tende da campo all’interno del cortile del dormitorio; mentre altri settanta posti sorgeranno a Fuorigrotta, in Via Jacopo de Gennaro 94. Il piano, inoltre, prevede il potenziamento delle unità mobili di strada che saranno operative su tutto il territorio napoletano per garantire interventi di primo soccorso e la fornitura di bevande calde e generi di conforto offerte dal Banco delle Opere di Carità di Caserta, e coperte donate dall’Aeronautica Militare, dall’Asia e da Federalberghi che hanno prontamente risposto all’appello della campagna di solidarietà ‘Dona una Copertà lanciata dall’assessorato.
RICORDANDO GIMMY – I dati sono emersi nel corso della conferenza stampa indetta per presentare le iniziative in favore dei senza fissa dimora del Comune di Napoli in cui è stato ricordato Gimmy Mosè, un clochard simbolo della solidarietà tra il popolo delle persone di strada, e deceduto nei giorni scorsi. «In un anno e mezzo abbiamo portato da centocinquanta a quattrocento i posti letto per i senza fissa dimora – ha detto l’assessore Sergio D’Angelo – purtroppo siamo preoccupati per il futuro. Abbiamo scritto, come amministrazione, anche a Mario Monti, affinchè proroghi la scadenza del 31 dicembre per gli sfratti, altrimenti rischiamo di avere oltre mille persone in più senza una dimora».
I DATI – Il Comune di Napoli ha stanziato 93 milioni di euro per le politiche sociali di cui 49 sono fondi dell’amministrazione e il resto proveniente da enti ed associazioni esterne. Di questo bilancio, circa il 4,5% è destinato ai clochard, con un notevole aumento rispetto all’ultima manovra economica (in precedenza era lo 0,7%).

di Redazione online (corrieredelmezzogiorno.it)

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