di Mirella D’Ambrosio
COSENZA. Approvata la Carta di Intenti per lo sviluppo delle misure coordinate di protezione del lupo nell’Appennino meridionale. E’ stata stabilita, infatti, una strategia che sarà condivisa tra le aree protette e le altre istituzioni. E’ davvero eccezionale, dunque, il risultato raggiunto dal terzo meeting del Network istituzionale del progetto Life Wolfnet che si è svolto a Frascineto, nel Parco nazionale del Pollino, il 29 e 30 novembre. E’ emerso, infatti, quanto sia difondamentale l’importanza il confronto tra operatori economici, comunità locali e tecnici dei Parchi sul tema della gestione delle forme di conflitto tra lupo e allevamento. Il piano prevede un ruolo di primo piano affidato alle aree protette che devono avviare una serie di iniziative per favorire la cobvivenza tra lupo e uomo, soprattutto attenuando i conflitti tra il predatore e le attività umane. Le aree protette e le istituzioni intervenute, in coerenza con il progetto APE (Appennino Parco d’Europa) e sulla base delle esperienze maturate dal progetto Life Wolfnet, s’impegneranno ad aumentare le conoscenze scientifiche sulla popolazione dei lupi e ridurranno le minacce ed i fattori limitanti della specie, coinvolgendo le istituzioni in un’azione di sistema che unisca le aree protette, i siti della rete Natura 2000 e le aree di connessione. Va ricordato infatti che il Network Istituzionale è parte integrante del progetto promosso dal Parco Nazionale della Majella, che ne è il coordinatore, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, la Provincia dell’Aquila, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana e Legambiente.
PER SAPERNE DI PIU’
www.lifewolf.net

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