ROMA. L’escalation di violenza in Siria preoccupa l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, poiché è cresciuto il numero di persone in fuga dalle proprie case. «Col diffondersi di violenza letale – ha affermato Guterres – la grave preoccupazione va ai migliaia di civili siriani e rifugiati che sono stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni». Migliaia di cittadini siriani hanno attraversato il confine per entrare in Libano. In base ai resoconti, sarebbero tra le 8.500 e le 30mila le persone che nelle ultime 48 ore hanno varcato la frontiera. L’Unhcr è in procinto di lanciare un progetto che prevede assistenza in denaro una tantum a 25mila famiglie siriane.

SOSTEGNO AI RIFUGIATI – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e le agenzie partner al momento sono impegnate sul posto nelle operazioni di verifica delle cifre e di valutazione delle necessità dei nuovi arrivati siriani, con una particolare attenzione alle persone più vulnerabili che potrebbero aver bisogno di assistenza immediata. Migliaia di rifugiati, in prevalenza iracheni, che vivono nel sobborgo di Damasco di Seida Zeinab sono fuggiti dalle proprie case a causa della violenza e delle minacce mirate degli ultimi giorni. Almeno in duemila hanno trovato alloggio nel sobborgo di Jaramana, presso scuole o parchi. Anche molti siriani si sono spostati in questi siti. «Temo per i civili colpiti dalla violenza a Damasco – ha aggiunto Guterres – compresi gli appartenenti all’ampia popolazione irachena che risiede nella città». Nonostante questi problemi di sicurezza lo staff dell’Unhcr continua a gestire linee telefoniche dedicate e gli uffici di Damasco, Aleppo e Al Hassekeh restano aperti. Centinaia di rifugiati spaventati hanno chiamato su queste linee e contattato volontari nelle ultime 24 ore, riferendo di minacce dirette e del timore di restare coinvolti nei combattimenti.

IL LAVORO DEGLI OPERATORI IN SIRIA – L’Unhcr in Siria dispone di oltre 250 operatori nazionali e internazionali che operano negli uffici di Damasco, Aleppo e Al Hassakeh. Nel paese vi sono oltre 88mila rifugiati iracheni registrati per la maggior parte residenti a Damasco – oltre a circa 8mila rifugiati provenienti da altri paesi. Nella prima metà del 2012 oltre 13mila iracheni hanno lasciato la Siria, soprattutto per far ritorno in Iraq. In base alle statistiche sulla registrazione dell’UNHCR, al 18 luglio 120mila siriani avevano cercato protezione in Giordania, Libano, Iraq e Turchia. Secondo le stime governative tali cifre sarebbero molto più elevate. Molti rifugiati siriani – nuovi arrivati – sono completamente dipendenti dall’assistenza umanitaria. A due settimane dal lancio del Piano aggiornato di risposta regionale per i rifugiati siriani, che comprende le richieste di sette agenzie Onu e 36 organizzazioni non governative partner, necessarie per sostenere i rifugiati siriani per un totale di 193 milioni di dollari Usa, i contributi ricevuti ammontano appena al 26%. Inoltre il Piano di risposta per l’assistenza umanitaria in Siria – un appello congiunto interagenzie coordinato da OCHA e mirato a sostenere i siriani all’interno del proprio paese – ha ricevuto solo 38 milioni di dollari dei 180 milioni richiesti.

PER SAPERNE DI PIU’
Il sito dell’Unhcr 

di Luisa Corso

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