Responsabilità sociale
Ciro Oliva e Zio Rocco a sostegno della Cooperativa Sociale Litografi Vesuviani
Ascolta la lettura dell'articolo
Il prossimo 4 dicembre, la celebre pizzeria Concettina ai Tre Santi, nel Rione Sanità a Napoli, diventerà il palcoscenico di una serata eccezionale dove l’alta gastronomia si fonderà con l’impegno sociale: una cena a quattro mani che vedrà incontrarsi due giganti della lievitazione, Ciro Oliva e Zio Rocco.
L’evento rappresenta manifesto di inclusione. Brioche, cornetti e, naturalmente, pizze, si trasformeranno in un saporito ponte tra due mondi, offrendo un pretesto per dare voce e sostanza a un progetto di reinserimento sociale vitale per il territorio campano. L’arte dei due maestri, celebri in tutta Italia per i loro prodotti cult, sarà interamente al servizio della solidarietà.
Obiettivo della serata sarà la raccolta fondi interamente dedicata all’acquisto di una nuova impastatrice professionale, attrezzatura essenziale per il Caffè Letterario del Museo MATT (Museo Archeologico Territoriale di Terzigno).
Il Caffè Letterario è gestito con dedizione dalla Cooperativa Sociale Litografi Vesuviani di San Giorgio a Cremano.
Il progetto della Cooperativa è un esempio virtuoso di inclusione lavorativa e formazione specificamente rivolto ai pazienti psichiatrici seguiti dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Napoli 3 Sud. Offrire un mestiere, una routine e un ambiente di lavoro strutturato è fondamentale per facilitare il loro reinserimento nella società, restituendo dignità e autonomia attraverso la pratica del lavoro.
A sostegno di questa causa, Ciro Oliva e Zio Rocco hanno ideato un menù degustazione di sei portate che promette un’esperienza sensoriale indimenticabile. Gli ospiti avranno l’opportunità unica di assaggiare una selezione dei prodotti che hanno reso i due pizzaioli e pasticceri così celebri, unendo l’innovazione e la tradizione che caratterizzano le loro rispettive creazioni. Sarà un vero e proprio “meglio di” delle loro proposte, condensato in una cena dall’alto impatto gustativo.
di Annatina Franzese






