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Volontariato: l’impegno gratuito diventa competenza certificata
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E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che stabilisce i criteri per la certificazione delle competenze acquisite attraverso l’attività di volontariato.
Grazie a questa misura, l’impegno gratuito presso associazioni e organizzazioni non si limita più ad un atto generoso, ma può essere formalmente riconosciuto come un bagaglio di skills — come il lavoro di squadra, la gestione di conflitti, l’organizzazione, il problem solving — che sono sempre più richieste nel mondo del lavoro.
In concreto:
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Se un volontario svolge almeno 60 ore di attività in un arco di 12 mesi, le competenze così sviluppate possono essere certificate da un Ente del Terzo Settore (ETS) e inserite nel “Sistema nazionale di certificazione delle competenze”.
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L’ETS elabora per ciascun volontario un progetto personalizzato, con tutor, obiettivi e verifica. Alla conclusione del percorso viene rilasciato un “documento di trasparenza”. Se il volontario completa almeno il 75% dell’attività prevista, ottiene l’attestazione ufficiale.
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Le competenze certificate potranno essere “spese” in ambito scolastico (ad esempio nel riconoscimento di crediti formativi), universitario, nei concorsi pubblici o nel mondo del lavoro.
Come dichiarato dalla viceministra Maria Teresa Bellucci, questo decreto «riconosce la dignità, la responsabilità e la forza trasformativa dell’impegno gratuito».





