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Rifiuti zero, la proposta di legge consegnata alla Boldrini: “Basta discariche ed inceneritori”

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Politica

 
ROMA – La presidente della Camera Laura Boldrini ha ricevuto a Montecitorio i promotori della campagna “Rifiuti Zero”, che questa mattina hanno consegnato alla Camera le 80.000 firme raccolte a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare. La campagna si propone di massimizzare il riuso e il riciclo dei Rifiuti, contrastando il ricorso allo smaltimento in discarica e all’incenerimento.
LE DICHIARAZIONI – “È un processo di vera sostenibilità ha affermato Massimo Piras, primo firmatario della proposta che può far ripartire il ciclo economico e creare, a regime, 500.000 posti di lavoro”. “L’Europa ormai riconosce che il cassonetto è una vera “miniera urbana” ha aggiunto Rossano Ercolini, recente vincitore del premio per l’ambiente “Golden Environmental Prize” e chiede che l’industria manifatturiera sia in grado di riutilizzare i Rifiuti, anziché bruciarli”. La presidente della Camera si è congratulata coi promotori per il loro impegno e per le firme raccolte: “È un segno della voglia di partecipare della società italiana, che indica anche fiducia nell’Istituzione parlamentare. La proposta di iniziativa popolare è un importante intervento diretto nel processo legislativo, ma fin qui è stato troppo spesso trascurato, dimenticando i testi nei cassetti del Parlamento. Per questo alla Camera stiamo lavorando intensamente ad una riforma del regolamento che, tra le altre cose, assicuri alle proposte di legge di iniziativa popolare tempi certi e procedure trasparenti per il loro esame.” Quanto al contenuto della campagna “Rifiutizero”, la presidente Boldrini ha sottolineato che quella dei Rifiuti è diventata una grande sfida su cui si è aperto un serrato confronto anche a livello internazionale. Una grande questione ambientale, ma anche economica, civile e di lotta ai poteri criminali: “Bisogna riconoscere che quella delle discariche e degli inceneritori è una strada senza uscita e occorre dunque progettare un’altra strategia. E’ sempre più necessario ragionare su modelli di sviluppo sostenibile e in linea con i parametri e gli standard previsti dalle norme europee”. di Alessandro Barba

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