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Ippodromo in crisi: si rischia la soppressione di 600 cavalli

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NAPOLI. Seicentomila euro di debiti e un avviso di sfratto per artieri, impiegati e ovviamente cavalli, addirittura a rischio soppressione. La crisi non passa anzi si acuisce all’ippodromo di Agnano. La società Ippodromi Agnano spa che gestisce l’impianto (il presidente è Gaetano Papalia) ha ricevuto l’avviso di sfratto dal Comune di Napoli, proprietario dei suoli. Cittadini e cavalli si incatenano all’ Ippodromo di Agnano. Verdi Ecologisti e animalisti: ” battaglia ad oltranza per evitare la mattanza degli animali. Non devono fare la fine di Edenlandia e parco Zoo abbandonati al loro destino e poi dimenticati”. Sopralluogo nelle stalle per evitare epidemie.
NUOVA ASSEGNAZIONE? – Si potrebbe anche  procedere ad un bando di gara per riassegnare la gestione ad altra società. Ma la crisi strutturale del mondo dell’ippica comunque lascerebbe non molti spazi di manovra (anche se vale la pena tentare ogni strada per scongiurare lo stop). L’idea della riassegnazione per il momento è in standby. Dunque, tutti scontenti e purosangue a rischio macello. È comunque probabile che il Comune conceda una proroga sullo sfratto. Si attendono anche sviluppi sulla proposta di concordato chiesta da Ippodromi spa. 
PROTESTA – Intanto verdi ecologisti annunciano mobilitazioni: “La nostra – dichiarano il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli, il capogruppo del Sole che Ride al comune di Napoli Carmine Attanasio ed il leader di Italia Animalista in Movimento Piero Cipollaro che assieme a centinaia di cittadini e 40 cavalli con fantini si sono incatenati all’ ingresso dell’ Ippodromo di Aganano che ha ricevuto l’ avviso di sfratto dal comune di Napoli a causa dei debiti di gestione accumulati negli anni – è una protesta ad oltranza a favore dei lavoratori e dei cavalli dell’ Ippodromo di Agnano. Siamo pronti ad occupare la struttura se si tenterà di portare via gli animali più anziani. Il rischio infatti è che senza adeguati e rapidi interventi i 600 cavalli andranno progressivamente a finire nei macelli clandestini o saranno abbandonati da qualche parte a morire di fame. Abbiamo messo in campo un sistema di solidarietà nazionale per cui abbiamo raccolto già la disponibilità di decine di persone a prendere in custodia molti cavalli. Inoltre siamo pronti a fare una colletta internazionale per acquistare la biada necessaria a sfamare gli animali e a dare una mano a smistare il letame che è uno dei costi più elevati dopo il personale”.

Redazione

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