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La FISH lancia l’allarme per il “caro energia”

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Il tema del cosiddetto “caro energia” è ormai da tempo di dominio pubblico, oltreché al centro dell’agenda elettorale delle varie forze politiche, in vista delle consultazioni nazionali del 25 settembre prossimo.
Com’è noto, alla base degli eccezionali aumenti di gas e luce, vi sono diversi fattori, a partire dalle tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina, provocata dall’invasione russa del Paese, nonché dalla dipendenza europea dal gas russo, oltre a ragione climatiche, quali la siccità e la scarsità di vento, che hanno impattato negativamente sulla produzione idroelettrica e su quella eolica.

Le famiglie italiane stanno guardando con estrema preoccupazione agli sviluppi di questa situazione, che sta anche creando gravi problemi ai vari settori economici del Paese. Ma non solo: il “caro energia” si sta pesantemente ripercuotendo anche sul Terzo Settore, se è vero che numerose Associazioni impegnate su temi diversi rischieranno di chiudere definitivamente i battenti nel giro di pochi mesi.
Tra esse anche molte sedi territoriali delle Associazioni aderenti alla FISH, impegnate sul fronte dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Alla luce di quanto detto, la stessa FISH, tramite le parole del proprio presidente Vincenzo Falabella, chiede «un intervento urgente di supporto al Governo uscente, per quelle che saranno ancora le sue competenze, nonché al Governo che emergerà dalle prossime elezioni, per evitare il rischio che tantissime persone con disabilità e le loro famiglie restino senza rappresentanza, in un quadro per loro già molto complicato, dopo due anni e mezzo di pandemia e le conseguenze che essa ha comportato».

«Fatto non certo trascurabile – aggiunge Falabella – è che il caro energia inciderà in maniera significativa anche sulla bolletta di luce e gas delle persone con disabilità, pensando in particolare a quelle che sono costrette ad utilizzare macchinari medicali».

«E c’è un ulteriore importante elemento di cui tenere conto – conclude -: sin troppo spesso siamo costretti a sottolineare come la disabilità sia purtroppo un “acceleratore di povertà” per le famiglie che vi convivono. È pertanto palese che l’attuale situazione stia causando un ulteriore impoverimento di tali persone e delle loro famiglie, ciò che è del tutto inaccettabile».

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