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Diritto alla salute, screening cardiaci ai migranti

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Al Polo sociale per migranti a Castel Volturno, gestito dal Consorzio Nco -Nuova Cooperazione Organizzata nell’area di Destra Volturno, sono partiti gli screening cardiologici nell’ambito del progetto ‘AgriCultura- Coltivare Diritti’ promosso da un partenariato di associazioni e cooperative con i fondi Su.pr.eme. Italia e P.I.U. Su.Pr.Eme. finanziato dalla Commissione Europea – Direzione Generale Migrazione e Affari Interni.

Nel primo appuntamento, di sabato scorso, sono state visitate 25 persone in un range di età che va dai 18 ai 40 anni.  L’iniziativa è stata ideata in collaborazione con Pineta Grande Hospital ed in particolare con il cardiologo Arturo Giordano, responsabile di emodinamica.

“Ci siamo accorti che molti migranti di origine africana continuano ad avere e a morire per malattie cardiache che in occidente sono perfettamente curabili. La malattia reumatica da un lato e le malattie cardiache tropicali rare dall’altro, ci impongono di mettere in campo programmi di prevenzione, cura e ricerca scientifica” ha spiegato Giordano. “Per poter curarsi è importante, infatti, individuare per tempo la patologia ed è per questa ragione che abbiamo deciso di eseguire, grazie anche alla diponibilità della Pineta Grande e dei medici Michele Cimmino, Michele Albanese ed Alberto Morello, degli screening gratuiti. I casi per i quali necessitano degli approfondimenti, avranno un accesso diretto alle cure ospedaliere. Sarebbe assurdo oltre che assolutamente dannoso, rilevare le patologie e poi lasciare i pazienti al loro destino”, ha continuato il cardiologo.

Sono state evidenziate due patologie degenerative cardiache e un problema valvolare. “Ospitare lo screening, è stato per noi naturale anche in linea con gli altri interventi sanitari che come Polo abbiamo già messo in campo. Dare delle risposte alla popolazione migrante vuol dire considerare ogni aspetto e quello della salute è certamente non secondario alle tante esigenze che comunque ci vengono presentate. Preoccuparsi della salute dei migranti vuol dire agevolare, di fatti, il processo di inclusione ed integrazione sociale, riducendo con l’accesso ai servizi sanitari, le diseguaglianze sociali”, ha detto Mercedes Nicolettiresponsabile del Polo.

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