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Barriere immateriali, cultura condivisa e musei accessibili

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NAPOLI- Si è concluso il percorso seminariale dedicato all’inclusione, al volontariato ed alla promozione del patrimonio culturale in termini di accessibilità universale, promosso dal Servizio di Ateneo per le Attività degli studenti con Disabilità dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa in collaborazione con il CSV di Napoli. Circa cinquanta studenti dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, attraverso la partecipazione ai seminari e alle visite guidate, hanno avuto l’occasione di confrontarsi con tante persone con disabilità e di maturare competenze specifiche nella comunicazione e nella relazione. I partecipanti hanno visitato le Catacombe di San Gennaro, il Palazzo Reale di Napoli e il Museo di Capodimonte insieme alle persone sordo-cieche della Lega del Filo d’oro mentre l’ultimo incontro è stata l’occasione per conoscere, insieme alle persone cieche dell’Ente Nazionale Sordi, la mostra Longobardi presso il Museo Archeologico Nazionale. I musei visitati aderiscono alla rete Napoli tra le mani nata nel 2013 con l’obiettivo di favorire la partecipazione delle persone con disabilità alla vita culturale della città. Si tratta di una rete unica nel suo genere perché unisce l’Università, i luoghi della cultura (pubblici e privati) e le associazione delle persone con disabilità che insieme lavorano per offrire visite guidate attente alle esigenze di tutti i visitatori nella prospettiva della progettazione universale. Ad oggi la rete conta 17 tra i più importanti musei della Campania, come la Reggia di Caserta, il Museo Archeologico Nazionale, la Certosa di San Martino, Villa Pignatelli, la Galleria Borbonica e l’Orto Botanico, solo per citarne alcuni. In particolare durante le visite guidate gli studenti hanno avuto l’occasione di conoscere i percorsi di visita attenti alle esigenze delle persone con disabilità sensoriali e di sperimentare modalità altre di approccio alle opere d’arte e di comunicazione del patrimonio culturale, nella prospettiva dell’inclusione. Infine si segnala che diversi studenti hanno deciso iniziare un’esperienza di volontariato presso la Lega del Filo d’oro.

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